Blocco di Berlino, 75 anni fa la fine di una delle crisi più gravi della Guerra Fredda | Sky TG24

Blocco di Berlino, 75 anni fa la fine di un episodio chiave della Guerra Fredda in Europa

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È l’anniversario di una data importante: il 12 maggio 1949 i sovietici misero fine al blocco di Berlino, uno dei maggiori episodi della guerra fredda in Europa che vide i due fronti, da un lato l’Occidente e dall’altro l’Urss, vicini al conflitto mondiale

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Sono trascorsi esattamente 75 anni dalla fine del blocco di Berlino, uno dei maggiori episodi della guerra fredda in Europa, che vide i due fronti, da un lato l’Occidente (Usa, Gran Bretagna e Francia) e dall’altro l’Unione Sovietica, vicini al conflitto mondiale, a causa del tentativo dell'Urss di bloccare tutti gli accessi a Berlino Ovest.

Cosa portò al blocco di Berlino: la storia   

La fine della Seconda Guerra Mondiale lasciò la questione tedesca al centro delle discussioni internazionali. Con la divisione del territorio tedesco tra i vincitori della guerra, la Germania fu spartita in quattro zone di occupazione, controllate rispettivamente dall'Urss, dalla Francia, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. Lo stesso avvenne per la città di Berlino, che si trovava nel territorio di appartenenza sovietica. Inizialmente sembrava che le potenze vincitrici avessero l’obiettivo di rendere la Germania neutrale e inoffensiva sul piano militare, con la prospettiva di una futura riunificazione. Tuttavia, l'evolversi della Guerra Fredda modificò questo scenario, portando i blocchi contrapposti che si stavano costituendo nel cuore dell’Europa a competere per posizioni strategiche. L’unificazione di fatto delle zone occidentali della Germania e di Berlino, insieme con la creazione di un'unica moneta nell’area occidentale, e alle questioni sulle riparazioni di guerra, spinsero l'Unione Sovietica a una mossa azzardata.

Cosa accadde il 24 giugno 1948

Il 24 giugno 1948 l’Urss bloccò gli accessi ai tre settori di Berlino occupati da statunitensi, inglesi e francesi, tagliando tutti i collegamenti stradali e ferroviari che inevitabilmente attraversavano la parte di Germania sotto il suo controllo, e lasciando la zona occidentale della città senza risorse e rete elettrica, anch'essa sotto il controllo sovietico. Mossa che mirava a indurre le potenze occidentali ad abbandonare Berlino, immersa nel territorio controllato dai sovietici. Le conseguenze per la popolazione civile furono immediate e gravi.

La creazione di un ponte areo

In risposta, il comandante delle truppe d'occupazione americane, il generale Lucius D. Clay propose di inviare una colonna corazzata attraverso le strade che collegavano la Germania Ovest a Berlino, con l’intento di scortare gli aiuti umanitari e di rispondere al fuoco se bloccata o attaccata. Idea che fu bocciata dal presidente Harry Truman, per l’alto rischio di innescare una guerra. Il presidente non voleva abbandonare le posizioni degli alleati occidentali nella città e al tempo stesso mirava a dimostrare di poter sostenere la popolazione. Per farlo, decise di ricorrere a un ponte aereo, che venne istituito il 25 giugno, il giorno dopo l'inizio del blocco.

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Il ponte aereo durò 425 giorni

Il ponte aereo durò 425 giorni, sostenendo gli abitanti con cibo, carbone e medicinali, trasportati da centinaia e centinaia di aeroplani, chiamati Rosinenbomber ("bombardieri d'uva passa") dalla popolazione locale. Gli ammalati gravi e i bambini venivano evacuati dalla città con gli stessi aerei. I velivoli vennero forniti dagli Stati Uniti, dalla Francia e dal Regno Unito, ma non mancavano piloti ed equipaggi forniti anche dalla Nuova Zelanda, dal Sud Africa e dell’Australia. In tutto furono effettuati 278.228 voli, con più di mille missioni al giorno nella fase più intensa dell’operazione.

La fine del blocco

A mezzanotte del 12 maggio 1949 i sovietici misero fine al blocco, ma il ponte aereo durò fino al 30 settembre dello stesso anno, dopo 15 mesi incessanti di voli, al fine di assicurare alla città provviste e rifornimenti per affrontare un eventuale nuovo blocco. Una mossa che dimostro l’unità e la determinazione nel contrapporsi ai disegni egemonici dell’Unione Sovietica su Berlino, e in generale, sulla Germania.

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