Il giardino delle vergini suicide: la spiegazione del finale del film di Sofia Coppola - Quart4 Parete
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Il giardino delle vergini suicide: la spiegazione del finale del film di Sofia Coppola

Il giardino delle vergini suicide ha un finale difficilmente dimenticabile, e infatti ancora oggi se ne discute. Di seguito la spiegazione dell’ultima scena.

Il giardino delle vergini suicide (The virgin suicides) ha segnato l’esordio alla regia di Sofia Coppola nel 1999, e ha come protagonista una giovanissima Kirsten Dunst. Il lungometraggio è attualmente ricordato non soltanto per l’indubbia qualità nel suo complesso, nonché per la fedeltà al romanzo intitolato Le vergini suicide e scritto da Jeffrey Eugenides (1993), ma soprattutto per il suo finale a dir poco “forte”, davvero d’impatto. A tal proposito, cosa si vede nell’ultima scena del film della Coppola? E qual è la spiegazione?

Il giardino delle vergini suicide: il finale del film

Nel finale del film Il giardino delle vergini suicide non si vedono direttamente le sorelle compiere l’atto, ma nel momento in cui i ragazzi si recano presso la loro abitazione per chiedere a Lux e alle altre di uscire in macchina con loro, mentre attendono all’interno sentono un rumore improvviso venire dalla stanza giù al salotto. Una volta scesi si accorgono dell’impiccagione, e scappando si scontrano anche con le caviglie di un’altra delle Lisbon, la quale si è probabilmente tolta la vita ingerendo una quantità eccessiva di sonniferi. Per quanto riguarda Lux (Kirsten Dunst), nel frattempo che sono tutti distratti, va in garage e muore asfissiata esalando i gas di scarico dell’auto.

Da lì in avanti i ragazzi tentano di dimenticare l’accaduto, mentre gli adulti – e quindi anche i rispettivi genitori – sembrano andare avanti sottovalutando le ragioni che hanno spinto in disgrazia la famiglia Lisbon, tant’è che organizzano una festa a tema “asfissia”. Il film si conclude con i ragazzi che contemplano la tragedia davanti la casa che una volta apparteneva alle sorelle e ai loro genitori, i quali sono andati via immediatamente, e riflettono proprio sull’amore che hanno provato, ma anche sull’impotenza di riuscire a restituire delle vite precocemente cancellate. Sfortunatamente, sono consapevoli di averci provato a più riprese senza successo, ma d’altronde c’era ben poco da fare, nonostante i forti sentimenti espressi.

Il giardino delle vergini suicide: la spiegazione del finale

Ciò che si vede nel finale di Il giardino delle vergini suicide è la disperazione delle sorelle Lisbon, le quali si sentono così oppresse da arrivare a commettere il gesto più estremo che ci sia, e tra l’altro tutte in modi differenti. Proprio la loro maturità emotiva provoca un sentimento di alienazione rispetto al macro-mondo in cui si ritrovano a vivere, e parallelamente sono sopraffatte dall’amore (mortale) manifestato dai genitori. Gli adulti sono ritratti come i veri immaturi, talmente rigidi e ingombranti da sembrare una parodia, e non casualmente la fotografia si tinge di verde durante la festa organizzata a tema “asfissia”, quasi come a voler generare negli spettatori un senso di disgusto nei confronti di chi non riesce proprio a comprendere l’intimità dei più giovani, che poi sarebbero i loro figli, il futuro.

Infatti, i Lisbon con la religione e le continue restrizioni reprimono la gioia di vivere nelle ragazze, che durante l’atto finale sembrano ricordare (flashback) alcuni rari momenti di felicità in compagnia dei loro amici, proprio mentre sono in auto alla luce del sole. La casa diventa una gabbia capace di rigettare qualunque componente esterno, sia sentimentale che fisico, per cui l’unico modo per evadere è il suicidio. Il voice-over di uno dei giovani protagonisti, ormai adulto, suggerisce proprio il fatto che le sorelle abbiano raggiunto un (non)luogo in cui possono finalmente essere libere, ma loro non possono raggiungerle nonostante l’amore che hanno o ancora provano, amore che forse nel tempo si è trasformato in compassione, sentimento ben differente da quello espresso dai genitori delle ragazze.