Cestari, restauro del castello Château de Chanteloup in Francia

Cestari, restauro del castello Château de Chanteloup in Francia

di Arturo Giglio

Il team tecnico del Gruppo Cestari- con sede operativa in Basilicata a Moliterno – nei giorni scorsi ha svolto sopralluoghi per il restauro dell’antichissimo castello Château de Chanteloup, in Francia, monumento storico di Francia dal 1996 e patrimonio europeo della cultura. L’affidamento del progetto al Gruppo, presieduto dall’ing. Alfredo Carmine Cestari, con il fine di riqualificare l’edificio e l’area circostante, è motivo di orgoglio per la rilevanza storica ed artistica del castello che si trova a Saint-Germain-lès-Arpajon, a sud di Parigi. Per il gruppo che ha profondi radici nel Sud è il riconoscimento delle capacità imprenditoriali e professionali acquisite in decenni di attività a partire dalle attività in Italia e all’estero. L’idea progettuale e la finalità dell’ intervento sono quelle di riqualificare la zona circostante al Castello Château de Chanteloup, che da qualche anno è fatiscente. I lavori che verranno effettuati sull’immobile saranno sostenibili con alta efficienza energetica, oltre che lavori che valorizzino la struttura.

La storia
Il Castello Château de Chanteloup si trova a Saint-Germain-lès-Arpajon sud di Parigi, ed è un immobile storico che risale al XIII secolo, dista circa 16 Km dall’aeroporto di Parigi Orli’ e 25km dal centro di Parigi.
L’edificio è vicinissimo all’uscita per la superstrada per Parigi. Il castello immerso da 15 ettari di boschi dove all’interno si trova un laghetto.
Il castello fu edificato per volontà di Marie Anne de La Trémoille, principessa degli Orsini, e fu successivamente ampliato da Étienne François de Choiseul, primo ministro di Luigi XV. Fu spogliato e demolito nel 1823 ad eccezione della Pagoda di Chanteloup, che sorge nel parco, che fu progettata da Louis-Denis Le Camus per conto del duca di Choiseul nel 1775. La Pagoda, insieme al parco di 20 ettari e alla tenuta comprendente il padiglione ovest, il padiglione est, la casa del giardiniere e il padiglione della portineria è classificato Monumento Storico Francese. Dopo la Rivoluzione francese il castello fu venduto all’asta nel 1802 a Jean-Antoine Chaptal, ministro dell’Interno di Napoleone. Chaptal promosse un radicale restauro del palazzo, che nel 1808 era “adatto ad accogliere un re”. A seguito del fallimento di suo figlio Jean-Baptiste-Marie Chaptal, diede incarico al suo collaboratore di vendere terreni ed edifici; tra il 1823 e il 1829, però, non fu trovato un acquirente, e così il castello venne venduto ad un demolitore appartenente alla Bande noire, associazione di liquidatori di grandi possedimenti che venivano smembrati per venderne i materiali. Il castello fu così completamente distrutto in 8 settimane, ad eccezione della Pagoda, acquistata il 13 marzo 1823 dal duca Luigi Filippo di Francia insieme a 228 ettari di parco; oggi, del palazzo, rimangono solo il padiglione della Portineria e due padiglioni nel piazzale antistante il cancello d’ingresso. Nel 1913, la scrittrice Jehanne d’Orliac acquistò il padiglione noto come “Porta d’oro”, uno degli edifici ancora esistenti del castello. In questo luogo storico Jehanne d’Orliac si interessò al passato del castello e dei suoi famosi occupanti, in particolare il duca di Choiseul. Jehanne d’Orliac morì nel 1974 lasciando in eredità questa proprietà alla città di Amboise e al Dipartimento dell’Indre e Loira.

“E’ questo un nuovo progetto d’investimento per il Gruppo Cestari. Da anni – commenta l’ing. Alfredo Carmine Cestari – lavoriamo nell’ambito della progettualità portando avanti progetti che riguardano immobili storici e prestigiosi e nel campo della riqualificazione ed efficienza energetica utilizzando tecnologie che rispettino all’ambiente. Già in passato abbiamo svolto lavori all’estero per riqualificare, conservare e valorizzare i patrimoni culturali che riteniamo fortemente identitari per ogni singolo Stato. Il nostro Team di Ingegneri qualificati è già all’opera per consegnare il progetto così da poter portare in luce un edificio storico pieno di potenzialità soprattutto turistiche e quindi attrarre nuovi flussi di visitatori”.

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