La vita di Guglielmo Marconi, quali sono le sue invenzioni e perché ha vinto il Nobel per la Fisica
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La vita di Guglielmo Marconi, quali sono le sue invenzioni e perché ha vinto il Nobel per la Fisica

Ricordato in tutto il mondo come il “padre della radio”, Guglielmo Marconi è stato il primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la Fisica. I suoi esperimenti sulle onde elettromagnetiche lo portarono poco più che ventenne a realizzare il primo dispositivo radio in grado di trasmettere segnali a distanza di chilometri, segnando di fatti la nascita della telegrafia senza fili. In occasione del 150° anniversario della sua nascita, ripercorriamo le tappe salienti della sua vita, come uomo e come scienziato.
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"Costruirò una cinta che unirà il mondo". Per tutta la vita Guglielmo Marconi è stato ispirato da questo sogno e a 150 anni dalla sua nascita è evidente al mondo intero che è riuscito a realizzarlo. Tutti lo conosciamo infatti come l'inventore del primo dispositivo radio, ma il contributo di Marconi al progresso della tecnologia delle comunicazioni non si limita a questo. In occasione dell'uscita della fiction Rai Marconi – L'uomo che ha connesso il mondo, diretta da Lucio Pellegrini e con Stefano Accorsi, ripercorriamo il suo percorso di uomo, scienziato e imprenditore.

Oltre a essere stato il primo scienziato a riuscire a trasmettere segnali a chilometri di distanza attraverso le onde elettromagnetiche, sulla sua barca-laboratorio "Elettra" – così poi chiamò anche la figlia – Marconi lavorò a molti altri esperimenti, da quelli sulla "navigazione cieca" (precursori dell'invenzione del radar) a quelli sulle onde corte e le microonde. Ma fu soprattutto per il suo "contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili", che Marconi divenne il primo italiano a ricevere il Premio Nobel per la Fisica, insieme allo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun, il 10 dicembre 1909.

La gioventù di Guglielmo Marconi e i primi esperimenti

Metà bolognese e metà irlandese, Guglielmo Marconi nasce a Bologna il 25 aprile 1874, da un ricco proprietario terriero, Giuseppe Marconi, e da Annie Jameson, nipote del fondatore della storica distilleria di whisky irlandese. Da bambino riceve un'istruzione privata ed è proprio attraverso le lezioni di fisica che cominciò ad appassionarsi a questa materia, poi l'incontro con un anziano telegrafista fece il resto.

Marconi inizia infatti a tentare i primi esperimenti di trasmissione senza fili quando era poco più che un ventenne: nel 1895 compie quello che sarebbe rimasto alla storia come l'esperimento del "colpo di fucile". Dalla residenza estiva paterna, la storica Villa Grifoni di Sasso (comune bolognese poi rinominato in suo onore "Sasso Marconi"), trasmette attraverso le onde radio un segnale a circa due chilometri di distanza, fino a Collina dei Cappuccini, dove lo stava aspettando suo fratello Alfonso, che per far capire a Guglielmo che l'esperimento era riuscito spara un colpo di fucile: i due fratelli avevano appena comunicato attraverso il primo dispositivo radio della storia.

WIKIMEDIA | Un giovane Guglielmo Marconi
WIKIMEDIA | Un giovane Guglielmo Marconi

Le invenzioni di Marconi: dalle onde elettromagnetiche alla telegrafia senza fili

L'interesse di Marconi verso la telegrafia senza fili si deve anche alla conoscenza di scienziati come Augusto Righi, che in quegli anni stava lavorando alla conferma della teoria elettromagnetica della luce di Maxwell. Proprio lo studio sulle onde elettromagnetiche lo porta a realizzare il primo telegrafo senza fili, anche noto come "radiotelegrafo", dal cui sviluppo sarebbero poi nate la radio – come la conosciamo oggi – e la televisione. Per questo Marconi è universalmente riconosciuto come il "padre della radio".

Nel 1896 Marconi offre la sua invenzione al Ministero delle Poste e Telegrafi di Roma, ma venne scambiato per un folle, allora, anche con il supporto della madre, decide di trasferirsi in Inghilterra. Qui trova un finanziatore che investe nel suo progetto e dopo qualche tempo Marconi brevetta il telegrafo senza fili.

Il 1899 è l'anno di un nuovo importante esperimento, quello del primo collegamento radio attraverso il Canale della Manica, ma è il 1901 l'anno di svolta della storia delle comunicazioni senza fili: in quest'anno, infatti, Marconi realizza la prima trasmissione transatlantica, inviando un segnale da Poldhu, Cornovaglia, a Terranova, in Canada.

Già in quegli anni la trasmissione radio comincia a essere utilizzata in mare per permettere alle navi di comunicare con la terraferma. Non c'è voluto molto tempo per capire quanto rivoluzionaria fosse quella scoperta: già nel 1909 il primo soccorso in mare tramite segnali radio porta in salvo circa 700 passeggeri.

WIKIMEDIA | Guglielmo Marconi sulla copertina del Time
WIKIMEDIA | Guglielmo Marconi sulla copertina del Time

Marconi e il fascimo: qual è la verità sul suo coinvolgimento

Il rapporto tra Guglielmo Marconi e il fascismo rappresenta ancora un argomento molto dibattuto. Il fascismo esaltò le invenzioni del fisico bolognese, così come di altre grandi menti italiane. Marconi, oltre che a un inventore di successo, fu fin dai tempi inglesi un lucido imprenditore. Questa sua doppia natura di ricercatore e uomo d'affari lo portò nel 1924 ad acconsentire alla nascita del prima concessionaria italiana di radiodiffusione, l'URI, l'Unione Radiofonica Italiana, nata dalla fusione delle divisioni italiane della società britannica di sua proprietà, la Marconi Company, e dell'American Marconi.

Nel 1928, in pieno regime fascista, venne poi nominato presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, l'ente che il fascismo aveva creato nel 1923 per seguire ricerca scientifica italiana. Anche se più volte Marconi stesso si definì fascista – partecipò anche al Gran consiglio del fascismo in occasione della proclamazione dell'Impero italiano – i rapporti tra lui e Benito Mussolini non furono semplici.

Dalle ricostruzioni storiche sembra che Marconi avesse anche provato a convincere il Duce a non dichiarare guerra al Regno Unito. Inoltre, come hanno poi tante volte ricordato i suoi familiari, Marconi fu un fermo sostenitore di un uso pacifico della scienza, per il bene dell'umanità e mai per la distruzione.

WIKIMEDIA | Guglielmo Marconi in laboratorio
WIKIMEDIA | Guglielmo Marconi in laboratorio

Il premio Nobel per la Fisica

Oltre a tutto questo, Gugliemo Marconi è stato anche il primo italiano (oltre al primo imprenditore) a ricevere il Premio Nobel per la Fisica. Lo ricevette il 10 dicembre 1909, a soli 35 anni, quando gli venne assegnato in condivisione con il collega tedesco Karl Ferdinand Braun per il loro "contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili". Il prestigioso premio giunse a termine dell'intenso e lungo periodo che Marconi dedicò agli esperimenti sulle radiocomunicazioni, iniziate nella casa paterna, nel lontano 1894, quando era poco più che un ragazzino.

Quando è morto Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi morì nella notte del 20 luglio 1937 nella sua casa romana in via Condotti, a causa dei problemi di cuore che nell'ultimo anno lo avevano profondamente indebolito. Proprio qualche ora prima della morte, in una conversazione con l'amico di sempre Luigi Solari disse che avrebbe voluto avere più forze per dedicarsi agli esperimenti sulle microonde, argomento di cui l'inventore bolognese si stava occupando proprio in quel periodo. Alla notizia della morte, non solo la stampa italiana, ma anche la stazioni radio di tutto il mondo ricordarono e celebrarono l'uomo che rese possibile la loro esistenza.

Marconi lasciava quattro figli: Degna, Gioia e Giulio, nati dal suo primo matrimonio con la nobile irlandese Beatrice O’Brien, e Maria Elettra, che Marconi ebbe con la sua seconda moglie, Maria Cristina Bezzi-Scali, con cui si risposò nel 1927. Alla sua morte la bambina, che chiamò come la sua amata barca-labororatorio, non aveva nemmeno dieci anni. Per tutti questi anni, Maria Elettra, prima insieme alla madre, morta nel 1994, oggi con suo figlio, Guglielmo Giovanelli Marconi, continua a ricordare l'operato del padre e il suo impegno a servizio della scienza e dell'umanità.

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