Megalopolis, la critica divisa sul nuovo film di Francis Ford Coppola | Sky TG24

Megalopolis, la critica divisa sul nuovo film di Francis Ford Coppola

Cinema

Camilla Sernagiotto

Credits: frame dal film

C'è chi lo giudica "superficiale in modo sconcertante" e chi invece lo definisce "straordinariamente ambizioso”. La nuova pellicola del famoso regista americano divide la critica. Il progetto è stato presentato al Festival di Cannes con una standing ovation di sette minuti, ma le recensioni sono state divisive. Del resto, però, era successa la stessa cosa con Apocalypse Now, presentato in anteprima alla kermesse targata Costa Azzurra nel 1979 (e poi acclamato a livello mondiale)

C'è chi lo giudica "sconcertantemente superficiale" e chi invece lo definisce "straordinariamente ambizioso”: Megalopolis, il nuovo film di Francis Ford Coppola in concorso al Festival di Cannes 2024 (LO SPECIALE), divide la critica.

La nuova pellicola del famoso regista americano ha ricevuto alla kermesse cinematografica targata Costa Azzurra una standing ovation di sette minuti, ma le recensioni sono state divisive. Dopo 40 anni di lavorazione, il progetto - che è nato da una viscerale passione di Francis Ford Coppola - è finalmente stato presentato in anteprima a Cannes, dove è stato oggetto di recensioni polarizzanti. Si passa da bassi estremi ad alti pazzeschi, con parole come "straordinariamente ambizioso", "assoluta follia" e "sconcertantemente superficiale".

 

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Il film che era considerato un sogno irrealizzabile

Megalopolis, proiettato giovedì 16 maggio 2024 a Cannes, ha ricevuto una standing ovation di sette minuti.

Fino a non molto tempo fa era considerato un sogno irrealizzabile, soprattutto per via di anni e anni di false partenze e riprese abbandonate. Ma anche per via della tematica e della fattura, molti pensavano che non l'avremmo mai visto sul grande schermo, giudicandolo al limite dell'irrealizzabile.
Un film su "ambizione politica, genio e amore conflittuale" dove "il destino di Roma perseguita un mondo moderno incapace di risolvere i propri problemi sociali" era infatti una premessa enorme, per alcuni (quelli meno fiduciosi nel genio, e nella caparbietà, di Francis Ford Coppola) qualcosa di impossibile con cui cimentarsi.

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Shia LaBeouf irriconoscibile sul set di Megalopolis FOTO

È stato Coppola stesso a finanziare il film

Il regista de Il padrino e Apocalypse Now, 85 anni, ha finanziato il film con 120 milioni di dollari di tasca propria.
La pellicola vede Adam Driver nel ruolo di Cesar Catilina, un architetto e scienziato premio Nobel che sembra aver acquisito poteri per controllare il tempo e lo spazio dopo una scoperta scientifica.

La trama del film ruota attorno al suo progetto di costruzione di una città utopica chiamata Megalopolis. Questo suo grande progetto si scontra con gli obiettivi del sindaco della città, Cicero (interpretato da Giancarlo Esposito).
Il film vede anche Jon Voight nel ruolo di Hamilton Crassus III, in un love affair con la presentatrice televisiva Wow Platinum (Aubrey Plaza), e Shia LaBeouf nel ruolo del nipote politico di Crassus, Clodio Pulcher.

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The Guardian: "Film gonfio e terribilmente noioso"  

In una recensione a due stelle pubblicata sul quotidiano inglese The Guardian, il critico cinematografico Peter Bradshaw descrive la pellicola di fantascienza di Coppola come "enormemente gonfia e terribilmente noiosa" e un "progetto di passione senza passione... pieno di banalità da orazione di fine anno sul futuro dell'umanità".

 

Un altro critico, Bilge Ebiri, ha scritto sul magazine statunitense Vulture che Megalopolis "a volte sembra i pensieri febbricitanti di un bambino precoce, spinto e abbagliato e forse un po' perso in tutte le possibilità del mondo davanti a lui". E prosegue dicendo: "Non c'è nulla in Megalopolis che sembri uscito da un 'film normale’. I personaggi parlano con frasi e parole arcaiche, mescolando frammenti di Shakespeare, Ovidio, e in un punto addirittura latino puro”.

 

In una scena, Driver recita per intero il famoso soliloquio "essere o non essere" di Amleto. "Perché? Non ne sono esattamente sicuro," ha scritto Bilge Ebiri su Vulture. "Ma suona davvero bene”.

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Il New York Times parla di "miscuglio di stili recitativi"

Si parla di "miscuglio di stili recitativi" con dialoghi "o brutalmente dichiarativi o totalmente impenetrabili" sul New York Times.

 

"Megalopolis può sembrare quasi come se Rome di HBO fosse riscritto da mille scimmie, alcune delle quali riescono persino a scrivere correttamente", ha scritto Jason Gorber dell'AV Club. "La pura, non filtrata integrità artistica di Megalopolis ricorda meno i racconti romani che quelli greci che evocano hybris e ironia, il che non sorprenderà affatto chiunque abbia seguito la carriera inimitabile di Coppola”.

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Deadline: “Un artista che ha abbracciato l'Imax come Caravaggio la tela

Altre recensioni sono state più positive. Deadline ha definito il film "una sorta di caos: indisciplinato, esagerato e attratto dalla pretesa come una falena dalla fiamma”, però ha lodato la sua "pura audacia" come "il lavoro di un maestro artista che ha abbracciato l'Imax come Caravaggio la tela".

 

Il New Yorker ha descritto Megalopolis come "aggressivamente intellettuale, ostinatamente illogico e ottimista in maniera affascinante” in una recensione che ha elogiato i suoi "piaceri sorprendentemente commoventi" (inclusi personaggi secondari interpretati da Laurence Fishburne e Talia Shire, che è la sorella di Coppola).

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THR: “Un film illuminato da una toccante speranza per l'umanità"

L'Hollywood Reporter ha detto che Megalopolis è un film afflitto dall'autoindulgenza, sebbene alla fine risulti comunque "divertente, giocoso, visivamente abbagliante e illuminato da una toccante speranza per l'umanità".

 

IndieWire riporta quanto segue: “Non ci mostra il futuro del cinema tanto quanto galvanizza il nostro desiderio di assicurarci che ne abbia uno”. Queste sono le parole del critico cinematografico David Ehrlich, che ha anche definito Megalopolis un "manifesto trascendentemente sincero sul ruolo di un artista alla fine di un impero".

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Anche Apocalypse Now all'inizio ha diviso la critica

Ricordiamo che la medesima ricezione divisiva caratterizzò anche, nel lontano 1979, un altro film diretto da Francis Ford Coppola: Apocalypse Now. E anche quel dramma di guerra aveva avuto un processo di produzione molto travagliato, esattamente come Megalopolis.

 

Altra coincidenza, era stato presentato in anteprima a Cannes, dove aveva collezionato recensioni molto diverse tra loro. Poi, però, è stato universalmente acclamato.

 

Megalopolis ha recentemente concluso accordi con distributori in tutta Europa, siglando contratti pochi giorni prima della sua anteprima a Cannes, però i diritti negli Stati Uniti sono ancora in sospeso.

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