Chico Forti torna oggi in Italia, la rinascita dopo un lungo calvario - The Italian Times
Dopo 25 anni di detenzione

Chico Forti torna oggi in Italia, la rinascita dopo un lungo calvario

Dopo un quarto di secolo in carcere negli Stati Uniti, Chico Forti sta per rientrare a casa, in Italia. La sua storia ha toccato il cuore di molti

Chico Forti torna oggi in Italia, la rinascita dopo un lungo calvario

La notizia del rilascio di Chico Forti dal carcere di Miami ha scosso l’opinione pubblica italiana e internazionale. Dopo 25 anni di detenzione, per il sessantacinquenne trentino si avvicina finalmente il rientro in patria, un evento che molti hanno atteso con ansia e speranza. Il suo caso, intricato e controverso, ha sollevato questioni di giustizia e sovranità, diventando un simbolo di resistenza e perseveranza.

Nessun commento dei familiari e amici che tengono a far presente che "l'intervento del governo Meloni nelle scorse settimane ha dato un'accelerata all'iter". "Apprendiamo con soddisfazione del rientro in Italia di Chico Forti, è una buona notizia". Lo ha sottolineato l'avvocato Carlo Delle Vedove, uno dei legali che ha seguito l'iter per il ritorno. "Il trasferimento in Italia di Forti è il completamento di tutte le procedure giudiziarie, intraprese davanti alle autorità degli Usa", ha aggiunto il legale.  

"Con Forti ci siamo sentiti l'ultima volta lunedì, era un po' ansioso, ci sentivamo tutti i lunedì. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso", ha concluso il legale. 

 

 

La rinascita di Chico Forti 

Chico Forti, il cittadino italiano condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike nel 1998, ha lasciato il carcere di Miami. La sua uscita segna l’inizio di un nuovo capitolo nella sua vita, una “rinascita” come lui stesso ha dichiarato. Forti aariverà oggi in Italia. La premier Giorgia Meloni aveva annunciato l’autorizzazione al trasferimento durante la sua visita a Washington, e la Corte d’Appello di Trento ha già convertito la sentenza statunitense, preparando il terreno per il suo ritorno.

 

Un futuro di speranza 

Il trasferimento di Forti è stato possibile grazie all’accordo siglato con il giudice federale statunitense e alla procedura prevista dalla Convenzione di Strasburgo. Mentre il Florida Department of Correction ha aggiornato la sua scheda con la data di rilascio, lo zio di Forti, Gianni Forti, esprime la speranza che i tempi di attesa siano brevi. La notizia ha suscitato diverse reazioni, tra cui quella del vicepremier Matteo Salvini e del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, entrambi esprimendo ottimismo per il rientro di Forti. Anche Micaela Biancofiore e Patrizio Gonnella hanno accolto con favore la decisione, sottolineando l’importanza dell’attenzione istituzionale per tutti i detenuti italiani all’estero.

 

Chico Forti: una vicenda giudiziaria oscura

La storia di Chico Forti è una di quelle che sembrano uscite da un film. Nato a Trento nel 1959, Forti era un appassionato di sport estremi e di vela. Grazie alla somma vinta in un programma di Canale 5, condotto da Mike Bongiorno, si trasferisce negli Stati Uniti e intraprende una nuova attività. Lì si sposa e diventa padre di tre figli. La sua vita cambia radicalmente nel 1998, quando viene arrestato per l’omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale il velista italiano stava acquistando il Pikes Hotel, una discoteca molto nota all’epoca.

L’accusa si è sempre basata su prove circostanziali e testimonianze contrastanti, tra cui una confessione di Forti, successivamente ritrattata, rilasciata senza la presenza di un avvocato. Il movente sarebbe stato una presunta truffa ai danni di Pike, poi archiviata. Nonostante Forti abbia sempre proclamato la sua innocenza, il processo, durato due anni, si era concluso con una condanna all’ergastolo senza la possibilità di revisione.

Da allora, Forti ha cercato in tutti i modi di ottenere un nuovo processo, sostenendo di essere stato vittima di una macchinazione e di un errore giudiziario. La sua difesa ha presentato diverse richieste di revisione, appelli e petizioni, ma senza successo. Anche diversi giornalisti, politici e personalità hanno preso le sue parti, sollevando dubbi e critiche sulla regolarità del processo e sulla validità delle prove. Tra questi, il senatore Luigi Manconi, presidente della Onlus “A buon diritto”, che ha definito l’impianto accusatorio “assai fragile” e ha chiesto al governo italiano di intervenire per la tutela dei diritti di Forti.

 

Chi era Dale Pike e cosa accadde nel 1998?

Dale Pike era un uomo d’affari australiano, figlio di Tony Pike, fondatore del famoso Pikes Hotel di Ibiza, un luogo celebre per le sue feste frequentate da personaggi noti come Freddie Mercury e Julio Iglesias1. Nel 1998, Dale Pike fu trovato senza vita su una spiaggia a Miami, ucciso con due colpi di pistola alla nuca.

Il caso di Dale Pike è diventato noto a livello internazionale principalmente a causa della condanna di Francesco ‘Chico’ Forti, l'imprenditore italiano che si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di essere vittima di un errore giudiziario. Forti era stato accusato di aver ucciso Pike in relazione a un affare immobiliare riguardante l’acquisto del Pikes Hotel.

Il 15 febbraio 1998, il giorno dell’omicidio, Dale Pike era arrivato a Miami da Ibiza per negoziare con Forti l’acquisto dell’hotel di suo padre. Dopo una cena insieme, il corpo di Pike fu trovato il giorno seguente, dando inizio a un caso che ha suscitato dubbi e controversie per molti anni.

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