L’improvvisa morte di Steve Albini ha sconvolto la comunità musicale. Sono più di mille (si dice 1500) gli album al quale l’ingegnere del suono ha lavorato nel corso della carriera. Tra questi anche Rid Of Me, lavoro di snodo particolarmente importante nella carriera di PJ Harvey che proprio lo scorso 4 maggio ha compiuto 31 anni.
La cantante ha voluto omaggiarlo con un messaggio condiviso via Twitter assieme a una serie di foto del periodo di registrazione del disco.
Incontrare Steve Albini e lavorare con lui ha cambiato per sempre il corso della mia vita. Mi ha insegnato tantissimo sulla musica e la vita. Steve era un grande amico, saggio, gentile e generoso. Sono davvero grata di averlo conosciuto. I miei pensieri vanno a lui, alla famiglia e agli amici
PJ Harvey
Meeting Steve Albini and working with him changed the course of my life. He taught me so much about music, and life. Steve was a great friend – wise, kind and generous. I am so grateful.
My thoughts are with him and his family and friends as we suffer his loss. pic.twitter.com/t5EMOO3v8v
— PJ Harvey (@PJHarveyUK) May 9, 2024
A proposito di ricordi di Steve Albini, nelle ore seguenti la morte Jerry Thackray (ovvero Everett True) ha condiviso la lungimirante recensione di Spiderland degli Slint, mentre sui profili social dei Nirvana è stata pubblicata la lettera spedita in risposta alla richiesta inviatagli da Kurt Cobain e soci in merito alla possibilità di produrre In Utero. Di In Utero Albini aveva parlato anche in tempi recenti, in occasione del 30° anniversario dall’uscita del disco (e relativa ristampa).
Su SA l’approfondimento dedicato a Rid Of Me di PJ Harvey è di Stefano Solventi.