Pippo Baudo, De Luca e l'onorevole | Corriere.it

Pippo Baudo, De Luca e l'onorevole

diFortunato Cerlino

Va detto con forza e senza ambiguità, Pippo Baudo è uomo pericoloso. Un arrogante, un presuntuoso, un ambiguo. Questo signore, credendosi investito da chissà quali autorità morali o spirituali, è convinto di poter combattere la camorra servendosi di macchiette da avanspettacolo di infimo ordine. La sua discutibile lotta per riportare speranza in una terra ferita al cuore dalla criminalità però, altro non è che un deprimente spettacolo acchiappa consensi. Le sue espressioni da cabarettista scadente, le sue movenze da divo démodé, il tono aggressivo sapientemente celato da una mimica insipidamente ironica, riescono tuttavia a fare breccia nelle pretese dei sempliciotti, facendo di questo personaggio-maschera un pernicioso bluff.
Nei suoi lunghi anni di militanza mediatica ha costruito infatti un ragguardevole gruppo di ascolto, una claque di appassionati e sodali che lo sostiene e acclama ad ogni tormentone.

Il Baudo si è dimostrato un comunicatore efficace, e se non fosse stato già fatto in precedenza per il suo esimio collega Mike Bongiorno, sarebbe il caso analizzare la questione come una nuova «Fenomenologia di Pippo Baudo».
«Mike Bongiorno convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo». Scriveva Eco a proposito di Bongiorno, tesi totalmente sovrapponibile al caso in esame. È facendo leva sulle emozioni basiche del suo uditorio come la rabbia, l’orgoglio e il desiderio di rivalsa, che Pippo Baudo consolida il consenso personale. Egli ha sapientemente scelto i temi delle sue performance. La lotta per la martoriata terra dei fuochi, territorio offeso e depredato dal famigerato clan dei casalesi, è il suo persuasivo manifesto spirituale prima ancora che politico. «Io dei camorristi non ho paura. Lo so, potrebbero uccidermi e forse lo faranno, l’ho messo in conto fin dal primo momento in cui sono stato chiamato al mio dovere». Ha dichiarato in una intervista. «Venissero pure a prendermi. Venissero in tanti a farmi la festa. Saranno accolti dai Carabinieri con il lanciafiamme!».
Degne di nota, inoltre, sono le sue apparizioni mediatiche a cadenza settimanale. Il Baudo ama farsi ritrarre e riprendere nel pieno del suo sforzo espressivo. In uno dei più recenti di questi siparietti lo si vede bere tranquillamente un caffè al tavolino di un bar di Caivano poche ore dopo una stesa. «Prendere un caffè da soli a Caivano, ha un gusto fantastico!». Afferma guardando dritto nell’obiettivo. La messa in scena, di dubbio valore artistico, risulta però drammaticamente efficace.

Tuttavia è accaduto di recente un fatto nuovo che potrebbe, in qualche modo, mettere in ombra il nostro eroe. Sulla sua strada si è posto infatti un umile politico, un uomo dai valori indiscutibili e dalla salda morale. Uno che da sempre, senza inseguire il clamore o il successo personale, combatte davvero in prima linea la difficile lotta contro la criminalità organizzata rischiando la propria vita. Liberare quel territorio dal malaffare e dall’inquinamento prodotto dai rifiuti industriali interrati negli anni dalla camorra, è per l’onorevole Patriciello non uno slogan elettorale, ma un impegno serio. È tra i principali protagonisti di un movimento di protesta rappresentato anche dal Comitato per la liberazione dalla camorra dell’area Nord di Napoli. Ha pubblicato due libri: Vangelo dalla terra dei fuochi, con Imprimatur nel 2013, e, Non aspettiamo l’Apocalisse, scritto con Marco Demarco e pubblicato da Rizzoli nel 2014. Patriciello è riuscito con la sua autenticità a smascherare in parte il nostro Pippo Baudo, che, evidentemente in difficoltà, ha pensato bene di denigrarlo definendolo pubblicamente il «De Luca” della televisione pubblica italiana, cadendo però in evidente errore, poiché le indiscusse qualità e l’altissimo livello professionale del noto uomo di spettacolo, fanno sì che l’offesa venga da noi recepita come una attestazione di stima. In conclusione, noi ci auguriamo che Pippo Baudo capisca almeno la delicatezza e l’importanza dei temi in questione, provando a non ricadere, in futuro, in queste imbarazzanti e pericolose battute di spirito.

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17 maggio 2024 ( modifica il 17 maggio 2024 | 16:24)