Castiglioncello, borgo d’arte: dalla scuola dei Macchiaioli al lido del grande cinema - intoscana

Storie /Il fascino della costa livornese

Castiglioncello, borgo d’arte: dalla scuola dei Macchiaioli al lido del grande cinema

Questo piccolo paese affacciato sul mare dall’Ottocento in poi ha saputo ispirare pittori, sceneggiatori e regista e negli anni Sessanta è entrato nel mito con il film “Il sorpasso”

Il mito di Castiglioncello, piccolo borgo affacciato sul mare nel comune di Rosignano Marittimo, inizia nell’Ottocento quando i Macchiaioli scoprono questo angolo incontaminato – e all’epoca molto rurale – della costa degli Etruschi e lo scelgono come luogo d’elezione per la loro pittura.
Allora è solo un villaggio di pescatori di origine etrusca, con una torre d’avvistamento sul promontorio voluta dai Medici, tanta macchia mediterranea, pinete e scogliere e poco altro.
Agli inizi del Novecento Castiglioncello diventa una rinomata località balneare, per poi vivere una vera epoca d’oro negli anni Sessanta, quando ospita il set dal film “Il sorpasso” di Dino Risi che lo rende famoso in tutta Italia, trasformandolo nella meta per eccellenza delle vacanze delle star del cinema italiano.

“Pascoli a Castiglioncello” di Telemaco Signorini

I Macchiaioli tra mare e campi di grano

I Macchiaioli approdano a Castiglioncello grazie al fiorentino Diego Martelli, critico d’arte e mecenate della corrente pittorica toscana che ha ereditato dal padre una grande tenuta di 800 ettari, proprio dove oggi si trova il Castello Pasquini, che si estende dalla marina alle colline, e trasforma questo paradiso in una comune artistica.A partire dall’estate del 1861 Villa Martelli ospita tutti i più importanti Macchiaioli, da Giuseppe Abbati a Silvestro Lega e Giovanni Boldini.
I pittori, ispirati dai paesaggi rurali e incontaminati e dalla vita campestre del piccolo borgo, daranno vita a capolavori come l’assolato “Pascoli a Castiglioncello” di Telemaco Signorini o la “Marina di Castiglioncello” di Raffaello Sernesi, con i suoi pini e lo scorcio sul mare.

Dal 1867 dopo la morte di sua moglie anche Giovanni Fattori inizia a soggiornare nella tenuta per riprendersi dal lutto: qui realizza dipinti iconici come “La Signora Martelli a Castiglioncello”, il ritratto “Diego Martelli a cavallo” o“La Raccolta del fieno in Maremma”.
Attraverso le opere dei Macchiaioli, con la loro forte luce mediterranea, il blu del mare, il verde delle pinete, gli animali e i contadini, oggi si può ammirare uno scorcio della Castiglioncello ottocentesca.

Castello Pasquini (Castiglioncello, Rosignano Marittimo)

Castiglioncello e le villeggiature estive

A cavallo tra Ottocento e Novecento il barone Fuasto Lazzaro Patrone acquista la proprietà di Martelli e vi costruisce il Castello Pasquini in stile neomedievale, poi imitato dalla stazione ferroviaria aperta nel 1910, e realizza anche i primi stabilimenti balneari per trasformare Castiglioncello in una località turistica.

Nello stesso periodo un altro pittore sceglie il borgo livornese per le sue vacanze estive: Vittorio Matteo Corcos fa costruire una splendida villa in stile liberty, che ancora oggi porta il suo nome.

Castiglioncello continua così a essere meta di artisti: qui nel dopoguerra trascorrono le estati Luigi Pirandello, ma anche Giovanni Spadolini, Indro Montanelli, Ennio Flaiano e Giuseppe Ungaretti, ospiti a Villa Bologna dalla famiglia della sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico.

Proprio a Castiglioncello nascono i soggetti di alcuni dei più importanti film del cinema italiano. Come “Rocco e i suoi fratelli”, che Luchino Visconti, Vasco Pratolini e Suso Cecchi D’Amico scrivono proprio a Villa Bologna, come ha ricordato la sceneggiatrice in un’intervista del 1991: “Erano i miei pensionati. Qui si faceva mare di scoglio, la vita era nelle case.”

Una scena del film “Il sorpasso”

Il lido del grande cinema italiano

Ed è il cinema a immortalare per sempre il mito di Castiglioncello. Nel 1962 “Il sorpasso” di Dino Risi, capolavoro della commedia all’italiana con Jean-Louis Trintignant e Vittorio Gassman, ambientato proprio qui, tra le curve del Romito, rende il borgo che fino a quel momento è stato il buen retiro degli intellettuali celebre in tutta Italia.

Negli anni Sessanta Castiglioncello diventa il lido del cinema italiano, frequentato da Vittorio Gasmann, Paolo Panelli e Bice Valori, Gillo Pontecorvo e molti altri. Tra i nuovi villeggianti c’è anche Alberto Sordi, che si innamora di questo angolo di costa toscana tanto che nel 1962 compra Villa Corcos, che lui chiama “la villa delle vacanze meravigliose”, dove vive in maniera stabile suo fratello Giuseppe e lui viene appena può per riposarsi. Un legame importante quello tra Sordi e Castiglioncello, che dopo la morte dell’attore lo omaggia intitolandogli la passeggiata che va dalla Pineta Marrasi a Punta Righini.

Anche Marcello Mastroianni negli anni d’oro del cinema italiano è di casa a Castiglioncello: qui fonda il “Club delle 4 ruote lisce”, dove, come ricorda una targa commemorativa, trascorre ore spensierate con un altro attore, Paolo Panelli, e i loro amici. La leggenda vuole che il regolamento del circolo – che era veramente un’officina – fosse stato scritto con spirito goliardico da Mastroianni in persona: per entrare non si poteva indossare la cravatta.

Oggi l’eredità artistica del borgo è stata raccolta da “Inequilibrio, Festival di Arte, Teatro, Danza” che si tiene in estate proprio tra il Castello Pasquini e le colline di Rosignano Marittimo, e dal “Castiglioncello Festival”, che anima sempre il Castello Pasquini con musica e teatro: occasioni speciali per visitare questo angolo di costa livornese che ha saputo ispirare tante generazioni di artisti.

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