Tre giorni per salvare l’alleanza Ita-Lufthansa. Una corsa contro il tempo per presentare a Bruxelles una nuova proposta con altri tagli di rotte. A Francoforte ci stanno lavorando alacremente ma il vero nodo non sono tanto le tratte in Europa ma quelle di lungo raggio. E su questo fronte, il più difficile da risolvere, il pallino è in mano, paradossalmente, ai partner americani di Lufthansa, ovvero United Airlines e Air Canada che devono accettare i sacrifici chiesti dalla Ue, rinunciando ad una parte dei profitti sui voli di lungo raggio Usa-Europa. Questione spinosa da risolvere, ma decisiva.
Il nuovo pacchetto di impegni con i dovuti miglioramenti per arrivare alle tanto agognate nozze sarà consegnato, come detto, nelle prossime ore.
L'idea avanzata dai tedeschi, ossia congelare per due anni l'alleanza con Ita sui lunghi collegamenti da Fiumicino con Usa e Canada non ha convinto la Commissione in quanto Lufthansa detiene già un'ampia quota di mercato attraverso le joint venture formate con United Airlines e Air Canada. Ed è qui che si cerca di trovare la quadra. Altrimenti tutto sfumerà. Di certo sul fronte slot di Linate e sulle rotte europee i margini di manovra sono più ampi.
Qualche giorno fa il presidente di Ita Airways, Antonino Turicchi, aveva sottolineato che «questa è un'operazione a favore del mercato, non compromette la concorrenza». E in difesa dell'operazione Italo-Tedesca si era espresso anche l'amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone. La fusione «significa molto per il Paese e per l'Europa, nonostante i dubbi che la Commissione solleva», ha detto il numero uno di Adr, evidenziando come «i profili di concentrazione di questa operazione siano oggettivamente marginali nel contesto del mercato rilevante». Una eventuale bocciatura dell'operazione Ita-Lufthansa da parte della Commissione europea aprirebbe scenari molto foschi per il futuro della newco, nata dalle ceneri di Alitalia. L'amministratore delegato del gruppo Ryanair, Michael O'Leary, non ha dubbi: senza Lufthansa la compagnia italiana «andrà in bancarotta e scomparirà».