Tra poesia e cinema, la magia dell’ecosistema Bertolucci nel racconto di Paolo Lagazzi e Michele Guerra - la Repubblica

Parma

Tra poesia e cinema, la magia dell’ecosistema Bertolucci nel racconto di Paolo Lagazzi e Michele Guerra

Tra poesia e cinema, la magia dell’ecosistema Bertolucci nel racconto di Paolo Lagazzi e Michele Guerra
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Martedì 14 maggio il liceo Attilio Bertolucci si apre alla città per un incontro sulle tracce di Attilio, Bernardo e Giuseppe Bertolucci

Ad accogliere chi entra nel liceo Attilio Bertolucci vi è la foto scattata a Roma nel 1958 da Carlo Bavagnoli che ritrae la famiglia del poeta al completo: come ha scritto Paolo Lagazzi, quella foto è uno sguardo posato sul cuore di uno dei più complessi e intricati romanzi familiari, “un romanzo fluttuante, nel tempo, tra amori e nevrosi, fra complicità e resistenze reciproche, tra visioni condivise e il bisogno di intraprendere strade diverse, solitarie e lontane”.

Accostarsi alla costellazione della famiglia Bertolucci, formata dagli astri di Attilio, Bernardo e Giuseppe, significa essere disposti a sporgersi sul mistero vertiginoso di tre destini intimamente intrecciati che si muovono lungo traiettorie espressive oscillanti tra originaria vicinanza e necessaria distanza, lasciandosi suggestionare dalla poesia dello sguardo che percorre e anima le loro opere.

L’apertura del Liceo Attilio Bertolucci alla città, il 14 maggio alle 17, per una doppia conferenza che avrà come relatori d’eccezione Paolo Lagazzi, curatore insieme a Gabriella Palli Baroni del Meridiano che raccoglie le opere di uno dei più grandi poeti del Novecento non solo italiano, e Michele Guerra, che ha curato per la Nave di Teseo il discorso tenuto dal regista premio Oscar per il conferimento della laurea honoris causa da parte dell’Università di Parma, si offre come occasione preziosa per sfogliare questo straordinario romanzo familiare seguendo il racconto di chi non solo è entrato in un rapporto di ascolto sensibilissimo con le opere germogliate nell’ecosistema Bertolucci ma di chi può nello stesso tempo testimoniare in via diretta di un incontro umano e di un dialogo profondo con artisti che hanno illuminato il secolo breve e che ancora ci invitano a seguirli addentrandoci in quel territorio rischioso, metamorfico e mai circoscrivibile entro rassicuranti confini o facili formule che ogni autentica opera d’arte rappresenta.

L’aprirsi del liceo cittadino alla città promuovendo un dialogo con importanti personalità del mondo culturale riannoda i fili con “Di sera, al Bertolucci”, iniziativa con la quale già in passato la scuola ha ospitato incontri rivolti a mantenere viva la memoria del grande poeta di cui la scuola porta il nome, nella convinzione che lo spazio di ciò che ci rende umani sia poroso, attraversato da passaggi e transiti che grazie a un dialogo vivo possono prendere evidenza aprendo nuove direzioni di senso prima nascoste.

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