“Verrà un'altra estate", docufilm sulla vita degli allevatori delle valli cuneesi - la Repubblica

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“Verrà un'altra estate", docufilm sulla vita degli allevatori delle valli cuneesi

“Verrà un'altra estate", docufilm sulla vita degli allevatori delle valli cuneesi

Il film, diretto dal regista Marco Ottavio Graziano verrà presentato al Cuneo Montagna Festival sabato 18 maggio

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È una storia d'altri tempi, che racconta una vita diversa, perduta, eppure attuale e fresca come la giovinezza di Christian, il tredicenne protagonista di "Verrà un'altra estate", docufilm che fotografa lo spaccato degli allevatori delle valli cuneesi.

Il film, diretto dal regista Marco Ottavio Graziano e prodotto dall'Harmonia film di Andrea Bernardi Graziano, è stato promosso e finanziato dall’ATL del Cuneese, con il sostegno di Confagricoltura Cuneo e di Consorzio Turistico Valle Maira, e verrà presentato al Cuneo Montagna Festival sabato 18 maggio. "L'idea nacque da un servizio girato in alta Valle Maira", racconta Graziano, che nella vita fa il regista televisivo ma che ha all'attivo documentari e film che hanno girato il mondo e vinto numerosi premi (il suo commovente "Lo Sguardo ritrovato" vinse nel 2007 il Giffoni Film Festival come miglior cortometraggio).

"Lì conoscemmo la famiglia di Christian, un ragazzino che per la Cresima aveva chiesto una campana per la sua mucca Albina. Una storia bellissima, che abbiamo deciso di raccontare nella sua ritualità che vede tutta la famiglia salire in alpeggio estate dopo estate".Così, Marco e la sua troupe documentano la vita quotidiana fatta di lavori ancora manuali e di ritmi lenti. "Ci aveva colpito molto questo bambino, che con la famiglia e il fratello poco più grande di lui, Francesco, va su ogni estate in un luogo dove fatica a prendere il cellulare, vivendo in un modo molto tradizionale, senza le distrazioni del mondo moderno", prosegue Graziano. In un mondo globalizzato e tecnologico, il docufilm presenta uno spaccato di vita ancora attuale nelle Alpi di Cuneo. Un ritorno alle origini, ai paesaggi incontaminati, al legame con la natura che diventa amica, compagna di vita, protagonista. "Abbiamo voluto raccontare questa storia nel modo più vero possibile, seguendo quello che loro vivono quotidianamente", spiega il regista.

"Abbiamo iniziato alla fine di un'estate, con la preparazione della transumanza, ne abbiamo documentato la preparazione e poi la discesa, puntando il focus sui ragazzi, seguendoli dal mattino per l'intera durata delle loro giornate, fino all'arrivo della stagione invernale, un momento in cui tutto sembra messo quasi in pausa". In una vita in cui i ritmi li detta la natura, lo scorrere del tempo acquista tutto un altro significato. "La sensazione è quella dell'inseguire l'eterno ritorno dell'estate: il resto dell'anno è una lunga attesa per la bella stagione, che arriverà. Una stagione da vivere appieno, nonostante porti con sé un carico di lavoro faticoso". La bellezza di questo docufilm, vista dagli occhi di chi lo è fatto, è stata proprio la possibilità di poter raccontare un luogo e una famiglia che ha delle abitudini senza tempo. "È una situazione incantevole, che avviene in luoghi incantevoli", conclude Graziano.

"La Valle Maira, il Monte Chersogno, la borgata di Campiglione dove nonno Luciano, il capostipite della famiglia, è nato e cresciuto. Credo che sia un film da far vedere a tanti giovani ragazzi, per far loro capire che un'altra vita è possibile".

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