Chico Forti è tornato in Italia dopo 24 anni di carcere negli Stati Uniti. Condannato all’ergastolo per un omicidio che giura di non aver mai commesso, ha incontrato Giorgia Meloni prima di essere portato a Rebibbia: «Non vedo l’ora di abbracciare mia madre». – video
Chico Forti è in Italia: l’uscita dall’aeroporto di Pratica di Mare – video
LA STORIA - Chico Forti, campione di surf e windsurf, documentarista e produttore televisivo, si era trasferito in America dopo aver vinto una fortuna nel 1990 a Telemike, il notissimo quiz di Mike Bongiorno. Poco dopo la chiusura dell’inchiesta sulla morte dello stilista italiano Gianni Versace, Chico noleggiò la casa galleggiante dove il serial killer si era ucciso, girando un documentario. Ottenne il rapporto segreto della polizia sul suicidio e le prime dichiarazioni del guardiano dell’house boat, Fernando Carrera. Ne uscì Il sorriso della Medusa, una durissima controinchiesta di 29 minuti che andò in onda su Raitre (tuttora reperibile in Rete) e che metteva seriamente in dubbio il fatto che Andrew Cunanan si fosse suicidato. Quando il suo lavoro mise in luce le falle dell’inchiesta, si sentì dire dagli inquirenti: «Se pensi di poter accusare la polizia e non pagarne le conseguenze ti sbagli». E lui rammentò: «Ma io ho continuato per la mia strada». Andava tutto bene, investimenti immobiliari compresi, fin quando non fu arrestato per il delitto di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale Forti stava acquistando il Pikes Hotel, struttura che negli anni ‘80 era al centro della movida dell’isola spagnola ed era al centro di una trattativa d’acquisto. Era il 15 febbraio 1998 quando Dale fu trovato nudo a Sewer Beach, ucciso con due colpi di pistola. Tre giorni più tardi Chico era il principale sospetto e fu interrogato per ore senza avvocato. Un processo indiziario lo porterà all’ergastolo con l’ipotesi che dietro ci fosse una truffa ordita dall’italiano. Si è sempre protestato innocente. Per la sua liberazione erano state raccolte migliaia di firme.
IL RITORNO - Atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare, ha incontrato il premier Giorgia Meloni, prima di essere portato a Rebibbia, dove resterà qualche giorno prima del trasferimento a Verona: «Non vedo l’ora di abbracciare mia madre» ha detto. La donna ha 96 anni e non si puà muovere. I familiari dell’imprenditore dicono all’Ansa che «l’intervento del governo Meloni nelle scorse settimane ha dato un’accelerata all’iter». Lo zio, Gianni Forti, tira un sospiro di sollievo: «È per noi una grande soddisfazione dopo una battaglia durata come una guerra punica. A noi basta che sia in Italia, ora il percorso è in discesa. È certamente una grande gioia e per me resta solo il rammarico di non essere riuscito a farlo rientrare prima». Chico ha voluto solo chiarire un dettaglio, non di poco conto: «Dovevo dichiararmi colpevole per avere l’estradizione, è l’unico motivo per cui l’ho fatto. Ho sognato ogni giorno questo momento».
e.m.
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