Premio Sila '49, Carmine Abate presenta "Un paese felice" il 17 maggio a Cosenza - IlDispaccio
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Premio Sila ’49, Carmine Abate presenta “Un paese felice” il 17 maggio a Cosenza

Venerdì 17 maggio, alle 18, la “prima” della Decina 2024 al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. A presentare “Un paese felice”, ci sarà l’autore, Carmine Abate. E insieme con lui, per approfondire i temi del romanzo ambientato in Calabria, il giornalista cosentino Paride Leporace.

 

In giro per la città, a presentare i libri che compongono la Decina 2024. L’animus itinerante è una peculiarità del Premio Sila. La scelta delle tappe un escamotage per stuzzicare la voglia di immersione tra i libri! Così, dopo le librerie, la sede della nostra Fondazione e la biblioteca del Liceo classico Telesio, tocca al Museo dei Brettii e degli Enotri, dove, venerdì 17 maggio, alle 18, Carmine Abate presenterà il suo “Un paese felice”. Nel centro storico bruzio, dal 17 ottobre, il museo è ospite del quattrocentesco complesso monumentale di Sant’Agostino, a Cosenza, nell’antico Borgo dei Pignatari, noto come “Quartiere Massa”.

Unico scrittore calabrese della Decina 2024, nel suo romanzo, Carmine Abate racconta una storia d’amore e di speranza ambientata in un paesino della Calabria. Amore tra due giovani, amore per la propria terra, per il proprio paese che nel miraggio della realizzazione di un grande centro siderurgico e di una paventata ricchezza, è pronto a snaturare le sue origini. A svendersi con il benestare degli abitanti, di una classe politica confusa e inadeguata. In questo scenario, la giovane Lina, che insieme all’amato Lorenzo, esorta tutti a non cedere alle lusinghe del benessere. E intraprende una lotta sociale e politica dura quanto caparbia.
“Il romanzo di Abate è una storia di ribellione – ha commentato Valerio Magrelli, poeta, scrittore, critico letterario e giurato del Premio Sila – di indipendenza, quasi una piccola utopia concreta, quella di difendere Eranova, paese destinato a essere spazzato via dalle necessità di costruire un polo siderurgico che doveva accompagnare il porto di Gioia Tauro, poi, nella realtà, mai costruito”.

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