Mario Monicelli, i film più belli del noto regista romano | Roma.Com

Mario Monicelli, i film più belli del noto regista romano

Tra i maestri della commedia all’italiana, Mario Monicelli ha lasciato ai posteri una filmografia molto ricca. Ecco quali sono le pellicole migliori del regista capitolino. E tu quali preferisci?

Una carriera prolifica e densa di film amati da pubblico e critica quella di Monicelli

Mario Monicelli è tra i maestri della commedia all’italiana e tra i registi più celebri della sua epoca, tanto da riuscire ad avere anche un successo internazionale. Per ben sei volte è stato candidato al Premio Oscar e ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Due film in antitesi sono Guardie e ladri e I soliti ignoti, entrambi incentrati sull’antagonismo tra tutori e trasgressori della legge ma con una versione più confusionaria dei malviventi nel secondo, che sono destinati all’insuccesso.

Alcuni dei capolavori storici, dalla Prima Guerra Mondiale al Medioevo

Con La grande guerra racconta del primo conflitto mondiale con un registro tragicomico, anche grazie alle interpretazioni di Sordi e di Vittorio Gassmann. Marcello Mastroianni è invece protagonista de I compagni, pellicola dedicata alla storia del sindacalismo e sulla fratellanza tra operai nelle fabbriche. Molto celebre e amata L’armata Brancaleone in cui Monicelli mette in scena un singolare Medioevo tragicomico, con l’uso di un’inedita lingua maccheronica divenuta memorabile nel cinema italiano.

Alberto Sordi trasformato in attore drammatico, per Monicelli domina il sorriso amaro

Sorprendentemente drammatico è Un borghese piccolo piccolo, girato nel pieno degli anni di piombo, con la capacità di valorizzare questa dote interpretativa a quello che all’epoca era uno degli attori comici principali, Alberto Sordi. Negli anni ’80 sono ancora indimenticabili Amici miei e Speriamo che sia femmina, entrambi film che hanno ricevuto un ampio consenso di pubblico. Il sorriso amaro che accompagna sempre le vicende narrate, l’ironia con cui ama tratteggiare le storie di simpatici perdenti, sono dei tratti tipici che hanno reso peculiari le sue sceneggiature.

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