Chiavari: Solitudo, il libro in memoria di Roberta Repetto - Prima il Levante
di giancarlo piccolo

Solitudo, il libro in memoria di Roberta Repetto

La presentazione a Chiavari sabato 18 maggio alle ore 18, presso la Libreria Agorà in piazza Roma

Solitudo, il libro in memoria di Roberta Repetto
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Sabato 18 maggio alle ore 18, presso la Libreria Agorà in piazza Roma n. 48, a Chiavari, sarà presentato “Solitudo. L’abisso della Fenice”. Si tratta del romanzo crime rivelazione di Giancarlo Piccolo, edito dalla Coltura Edizioni, che denuncia il mondo della manipolazione mentale e delle psicosette. Il libro è dedicato alla memoria di Roberta Repetto, la sorella di Rita Repetto che ha realizzato e firmato la prefazione del libro, e che in questa occasione dialogherà.

Un romanzo fuori dagli schemi legato alla tragedia di Roberta Repetto

“Solitudo. L’abisso della Fenice” è un romanzo che rompe gli schemi del classico noir. La storia di Alan, costruita dalla penna acuta di Giancarlo Piccolo, ribalta ogni punto di vista conosciuto sugli eventi di cronaca nera legati alle sette religiose. Il risultato è un thriller mozzafiato, che tiene sul filo della tensione il lettore, pagina dopo pagina, il quale arriverà a chiedersi per chi stia provando empatia: per la vittima o per il carnefice.

L’opera è inscindibilmente legata alla tragedia di Roberta Repetto, morta a soli 40 anni nell’ottobre 2020, presso l’ospedale San Martino di Genova, per le metastasi di un melanoma rilevato troppo tardi, diversi mesi dopo l’asportazione di un neo.

"Fu operata infatti da un medico, appartenente al culto a cui si era avvicinata, senza anestesia ed esame istologico, sul tavolo di una cucina, alla presenza del Guru della Comunità", testimonia la sorella Rita Repetto, nella sua preziosa prefazione con cui si aprono le prime pagine del libro. Per la procura di Genova, si legge ancora nella prefazione, "Roberta è stata plagiata con subdole tecniche di manipolazione mentale e portata a credere che il sottoporsi a quell’operazione – così assurda e terrificante - fosse necessario per raggiungere la guarigione tramite uno stato di illuminazione".

Il 21 febbraio 2024 la Corte di Appello di Genova ha ridotto da 3 anni e 4 mesi a 1 anno e 4 mesi la condanna per il medico bresciano Paolo Oneda, è stato invece completamente assolto Paolo Bendinelli, responsabile e guru del centro presso il quale Roberta era stata barbaramente operata. Il 23 aprile sono state pubbliche le motivazioni della sentenza:

"Era del resto una donna adulta, pienamente in grado di decidere se consultare o meno dei sanitari in caso di dubbi sulla sua condizione di salute”, si legge nella sentenza. Secondo i giudici di secondo grado il ‘santone' "non ha creato la situazione iniziale di pericolo" e soprattutto "non aveva una posizione di garanzia tale da doverlo fare intervenire a tutela della salute di Roberta".

“Le sentenze vanno rispettate in quanto tali, ma a volte è giusto mettere e mettersi in discussione. E mai come questa volta è necessario. Poiché questa sentenza dimostra un pericoloso vuoto giuridico e sociologico. La Corte costituzionale ha abrogato il reato di plagio (che si verifica quando “chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla da un totale stato di soggezione”) con sentenza 8 giugno 1981 – evidenziano gli editori di Coltura Edizioni Stefano Ferrara e Marco Giordano -. Sembra quasi che la legge abbia preferito smarcarsi dal complesso problema di provare, al di là di ogni ragionevole dubbio, il completo assoggettamento di un essere umano ad un altro. Eppure, la storia di Roberta Repetto è anche quella di Sergio Pietracito, Marika e le altre "vittime del Forteto"; o ancora di Chiara Marino, Mariangela Pezzotta, Fabio Tollis e purtroppo di migliaia di persone che sono state e tutt’oggi sono vittime del fanatismo religioso. Nell’ultimo rapporto “La Trappola delle Sette” è emerso che sono 2.467 le richieste di aiuto registrate, con una prevalenza di contatti nel Nord Italia (39%), seguito dal Centro (32%) e dal Sud (29%)”.

“Il modus operandi dell’organizzazione è quello di rivolgersi a persone che sono fragili emotivamente a causa di un lutto, la perdita del lavoro, problemi di salute; questo è quello che emerge da un’attività d’indagine che negli ultimi anni ha coinvolto molte persone, soprattutto le donne, tra le vittime - come spiegato da Francesca Capaldo, responsabile della squadra antisette della Polizia di Stato. E questo fenomeno, sempre secondo i dati ufficiali, è cresciuto costantemente negli anni della pandemia da Covid-19. Il libro di Giancarlo Piccolo, ‘Solitudo. L’Abisso della Fenice’ scende proprio in profondità, negli abissi più remoti delle vite dei suoi personaggi, nelle loro condizioni, nelle loro fragilità: sembra essere proprio quella, infatti, la chiave con cui le sette e le psico-sette riescono ad aprire un varco nelle vite delle persone, sfruttando appunto le loro fragilità più profonde e recondite."

Si tratta dell’abisso emotivo di Alan, il giovane protagonista del libro, il quale a soli 25 anni si trova immischiato prima in problemi economici, poi trascinato sempre più a fondo, in un vortice di strani favori da ricambiare, fino a trovarsi immischiato in omicidi, sacrifici e rituali. Con l’aiuto di Eric, Alan purtroppo capirà che dietro a tutto questo si nasconde una trama molto più complessa, legata a un business e a un sistema strutturato oltre l’immaginabile. Riusciranno Alan ed Eric, un sergente di polizia, a venire a capo di questa storia intricata e intrigante?

Il libro “Solitudo. L’abisso della Fenice”, di Giancarlo Piccolo, è disponibile in tutte le librerie d’Italia, su Amazon e su tutti i canali di vendita online. L’opera contiene anche uno dei bellissimi disegni realizzati da Roberta quando era in vita, così che tutti i lettori potranno ammirarlo sulla prima pagina del libro, dedicato alla memoria di Roberta Repetto, di tutte le donne vittime di omicidio e di fanatismo religioso, "affinché quanto è già accaduto non si ripeta mai più”.

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