Nel febbraio 2007, gli scavi nel villaggio di Valdaro, situato fuori Mantova, in Italia, hanno rivelato un ritrovamento archeologico che ha catturato l’immaginazione del mondo intero. Due figure umane, inaspettatamente ben conservate, emersero dalla terra, in una posizione che suggeriva un legame oltre la morte.
A quel tempo, gli archeologi presero la decisione di estrarre e conservare i resti in blocco, senza separarli, il che evidenziava l’importanza di preservare l’integrità di questa scoperta.
Il blocco di terra contenente i resti fu trasportato ai Musei Civici di Como, in Italiadove sono state condotte analisi più dettagliate, inclusi test del DNA, scansione laser 3D e raggi X, per ottenere una comprensione più profonda dell’identità di questi individui, della loro relazione e delle circostanze della loro morte.
Di cosa sono morti?
Allo stesso modo, gli esperti hanno scoperto che accanto allo scheletro maschile è stata trovata una punta di lancia vicino al collo, mentre accanto allo scheletro femminile c’era la punta di un coltello su una delle cosce e altre punte di armi vicino al bacino.
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Sebbene questi primi risultati abbiano portato a speculazioni sulla violenza, le analisi successive hanno indicato l’assenza di segni di morte violenta, come fratture negli scheletri. Si ritiene che le armi siano state poste accanto a loro dopo la morte, forse come offerte o come parte di un rito funerario.
L’ipotesi principale tra i ricercatori suggerisce che la coppia sia morta per ipotermia, abbracciandosi nel tentativo di stare al caldo. Sebbene questa teoria sia la più accettata, non è esclusa la possibilità di scoperte future che possano gettare nuove interpretazioni sulla causa della sua morte.
DANIELA LARRARTE ASAAD
EDITORIALE AMBITO DIGITALE
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