City Hunter, un action movie che rende giustizia al manga
city hunter recensione film

City Hunter, un action movie che rende giustizia al manga

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City Hunter, adattamento giapponese del celebre manga degli anni ’90 di Tsukasa Hojo distribuito da Netflix lo scorso 25 aprile, racconta secondo il tono action e comico del fumetto originale – da cui è stato tratto un anime molto seguito in Italia – le origini del celebre duo di investigatori privati che risolvono i casi più disperati in una Tokyo suburbana e abbagliata dai neon dei locali a luci rosse. Il regista Yuichi Sato rimodella la storia di Ryo Saeba con un tocco neo-noir e il suo incontro con la sua futura collega Kaori Makimura che verrà presa sotto l’ala del detective per un promessa fatta dal suo ex collega rimasto coinvolto in un misterioso e fatale attentato.

Un adattamento del live action del manga era già stato tentato in Francia con una storia totalmente slegata dalla trama principale e con un soggetto del tutto originale ma con un esito disastroso al botteghino. Netflix impara la lezione impartita da insuccessi come Death Note e Cowboy Bebop e affida la produzione degli adattamenti di anime popolari a grandi conoscitori della materia(vedi le serie di One Piece) o anche agli studios nipponici che spesso collaborano con gli stessi autori di manga o ricercano il volto giusto per il protagonista del film.

City Hunter, un eroe atipico e cartoonesco della Tokyo notturna

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Ryo Saeba, dopo aver perso il suo amico e compagno d’inseguimenti e aver fallito un caso, viene a conoscenza di un traffico illecito di una droga che potenzia il corpo umano ma porta alla perdita del senno e nella maggior parte dei casi alla morte. Kaori fa di tutto per spronare Ryo a investigare sulla morte del fratello e sulla scomparsa di alcuni ragazzi a Shinjuku.

Ryo inizialmente rifiuta per proteggere Kaori dal suo mondo fatto di perdizione e dalla verità sulle sue origini, ma accetta dopo aver accolto il compito di difendere e proteggere un idol da una misteriosa organizzazione criminale che la vuole rapire a tutti costi. Tra gare di cosplay e inseguimenti mozzafiato e rocamboleschi tra i palazzi di vetro e il traffico di Tokyo, Ryo troverà la forza di vendicare il suo collega e prendere un nuovo assistente guidandolo verso un’ideale di giustizia piuttosto che vendetta e furia.

L’interprete di Ryo Saeba è un formidabile Ryo Suzuki che sa sdoppiarsi nei diversi lati dello sweeper di Shinjuku: oltre ad avere il physique du rolè e fattezze simile alla controparte dell’anime, sa bilanciare nella stessa scena espressioni intimidatorie e oscure da antieroe a quelle cartoonesche e spinte nelle scene di spogliarello maschile e di attrazione verso il gentil sesso. Degne di note sono il combattimento contro la yakuza che apre il film e lo scontro con la milizia nei sotterranei, per non parlare del combattimento sul palco della fiera di cosplay con i due sicari.

City Hunter, un action a regola d’arte e divertente

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Molti adattamenti giapponesi delle opere più popolari tendono a esagerare nella messa in scena e nella recitazione sovraccaricata degli attori, per non parlare degli sviluppi delle trame totalmente staccate dalla storyline principale del manga. In questo caso l’origin story non viene totalmente stravolta ma anzi da spazio ai personaggi di crescere e prendere la scena oltre a spiegare alcuni punti poco chiari dell’anime.

Seppur ci siano punti in cui l’aspetto demenziale e sopra le righe è del tutto preponderante, non è mai esagerato e kitsch ma diverte e intrattiene lo spettatore, arricchendo il tono delle scene d’azione con un tono originale e comico diverso dall’epico e serio a quello che Hollywood ci ha abituato.

City Hunter non ha bisogno di convincere lo spettatore occasionale e il fan di vecchia data perché entrambi vedranno un divertente e leggero film d’azione che offre sia scene ad alto tasso drammatico sia sequenze di combattimento e inseguimento mozzafiato. Il fan potrà godere di una versione più moderna dell’opera ma anche ritrovare i riferimenti dell’originale come la Mini Cooper rossa, la lavagna con le tre celebri lettere XYZ, usata per contattare Ryo, l’Angel Dust, la droga che trasforma in super soldati o ascoltare le sigle originali prese dall’anime.

City Hunter è quel buon adattamento che ha la possibilità di espandersi in una saga cinematografica di successo internazionale, in grado di far riscoprire un classico inestimabile degli anni ’90 e di intrattenere un pubblico vario che cerca un film che sposi commedia e azione con uno stile fresco e originale.


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Dal 1995 inseguo sogni e mostri. Che siano di plastilina o di pixel. Quando mi fermo scrivo poesie, giro qualche video e se riesco mi riposo cucinando una torta di ciliegie con un buona tazza di caffè con il sottofondo di una colonna sonora sognante o il nuovo singolo delle KDA.

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