I TRIBUTI SPIEGATI AI LETTORI / Come viene definita l'abitazione principale, quando c'è l'esenzione IMU per una coppia con due abitazioni distinte e che fare per il rimborso - RomagnaNotizie

I TRIBUTI SPIEGATI AI LETTORI / Come viene definita l’abitazione principale, quando c’è l’esenzione IMU per una coppia con due abitazioni distinte e che fare per il rimborso

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Questa settimana nella rubrica si affronta il tema dell’abitazione principale, così come è stata definita dalla Corte Costituzionale nel 2022. La sentenza della Corte di Cassazione ha introdotto un’importante novità che riguarda i coniugi che hanno una residenza diversa in due immobili distinti fra loro. Il decreto dispone che ove i membri del nucleo familiare abbiano stabilito la residenza in immobili diversi, l’agevolazione vale per entrambi gli immobili. Quali gli effetti sulle imposte già versate a titolo di IMU dai coniugi che possiedono due abitazioni distinte? Ecco le cose fondamentali da sapere.

Abitazione principale: esenzione IMU e spettanza del rimborso

Con la sentenza n. 209/2022 la Corte Costituzionale ha ridefinito i confini dell’esenzione IMU per l’abitazione principale: per ottenere l’esenzione, infatti, si deve intendere per abitazione principale l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.

Eliminato il riferimento al nucleo familiare, l’esenzione IMU ora compete al verificarsi di due condizioni: la dimora abituale e la residenza anagrafica del singolo contribuente. Per tutti i contribuenti che, pur essendo in possesso di queste due condizioni, hanno versato l’IMU, c’è la possibilità di chiedere il rimborso di quanto pagato erroneamente.

L’art. 43 del codice civile stabilisce che il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La dimora abituale è, dunque, il luogo in cui il soggetto abita in forma continuativa (né sporadicamente, né in maniera occasionale) per lo svolgimento della propria vita quotidiana, dovendo coincidere con il luogo di residenza. Pertanto, si ha dimora abituale quando una persona fissa la propria residenza in un determinato luogo, scegliendo di abitarvi stabilmente e ivi svolgendo con continuità le sue normali consuetudini di vita e le normali relazioni sociali.

Esenzione IMU

Nel caso i singoli membri del nucleo familiare abbiano stabilito la residenza in immobili diversi, l’agevolazione vale per entrambi gli immobili. 

Da un lato, quindi, il contribuente deve provare di aver adibito l’immobile ad abitazione principale mediante esibizione di documenti riguardanti fatture relative a consumi (luce, acqua, gas), o contratti di utenze o altri elementi utili. Dall’altro lato, incombe sull’Amministrazione comunale l’onere di fornire la prova dei fatti che sono alla base della pretesa tributaria, nel caso in cui l’Amministrazione voglia negare il beneficio fiscale.

In base alle disposizioni previste per legge, il rimborso delle somme versate e non dovute, a titolo di IMU, deve essere richiesto dal Contribuente entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento, ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione, a pena di decadenza. Il Comune provvede a effettuare il rimborso entro 180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza.

In caso di rigetto dell’Istanza, o in caso di mancata risposta entro il termine suddetto, il Contribuente può proporre ricorso avanti al Giudice tributario, impugnando rispettivamente il diniego espresso o il diniego tacito, chiamando in causa il Comune inadempiente.  In caso di esito favorevole del giudizio, al contribuente verrà prontamente erogato il rimborso, avendo la sentenza efficacia immediatamente esecutiva.

Studio Clarizia

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