Qual è la differenza tra divorzio e separazione?
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Qual è la differenza tra divorzio e separazione?

11 Maggio 2024 | Autore:
Qual è la differenza tra divorzio e separazione?

Separazione personale dei coniugi, scioglimento e cessazione degli effetti civili del matrimonio: cosa succede quando la coppia si lascia?

Separazione e divorzio segnano, rispettivamente, la sospensione temporanea e la cessazione definitiva del matrimonio. La separazione, infatti, non rappresenta una condizione irreversibile, a differenza del divorzio che, al contrario, comporta lo scioglimento del vincolo coniugale. È sin da subito chiaro che con il presente articolo spiegheremo nel dettaglio qual è la differenza tra divorzio e separazione.

Cos’è la separazione?

La separazione personale può essere definita come una situazione temporanea che non incide sull’atto matrimoniale ma solo sui suoi effetti.

A seguito della separazione, infatti, i coniugi non pongono nel nulla il vincola matrimoniale ma determinano la sospensione di alcuni effetti tipici di esso (come la convivenza, ad esempio), in attesa di una riconciliazione oppure del definitivo scioglimento del rapporto.

Nulla esclude, peraltro, che i coniugi – ad esempio per motivi religiosi o di mera opportunità – decidano di rimanere separati per sempre.

Carlo e Maria si separano ma restano in buoni rapporti. Per garantirle un tetto sopra la testa anche per il tempo in cui non sarà più in vita, Carlo decide di non divorziare in modo che, alla sua morte, la moglie potrà ugualmente ereditare.

Separazione: quante tipologie?

La separazione personale dei coniugi può essere:

  • giudiziale, allorquando non c’è accordo tra i coniugi e, pertanto, bisogna rivolgersi al giudice affinché adotti i provvedimenti più opportuni;
  • consensuale, se invece marito e moglie trovano un accordo. La separazione consensuale diventa efficace solo se omologata dal giudice, certificata dagli avvocati (tramite convenzione di negoziazione assistita) oppure dall’ufficiale dello stato civile (separazione in Comune);
  • di fatto, quando i coniugi si comportano come se fossero separati – ad esempio, non convivono più oppure, pur convivendo, svolgono vite completamente autonome. La separazione di fatto ha come unico effetto quello di comportare la perdita del diritto all’assistenza morale e materiale a seguito dell’allontanamento dalla casa familiare.

Cos’è il divorzio?

Il divorzio comporta lo scioglimento definitivo del vincolo coniugale: a seguito di esso, marito e moglie non sono più tali e riacquistano la libertà di stato, cioè la possibilità di contrarre nuove nozze.

Divorzio: quante tipologie?

Come la separazione, anche il divorzio può essere di diversi tipi:

  • giudiziale, quando le parti ricorrono al giudice non essendoci accordo sulle condizioni;
  • consensuale, allorquando marito e moglie hanno raggiunto una completa intesa. Anche in questa ipotesi, l’accordo è legale solo se approvato dal giudice, stipulato mediante convenzione di negoziazione assistita oppure dichiarato formalmente all’ufficiale dello stato civile.

A seconda, poi, della tipologia di matrimonio – civile o concordatario – il divorzio viene definito:

  • cessazione degli effetti civili del matrimonio, se marito e moglie si sono sposati con rito cattolico, cioè in presenza del sacerdote che ha svolto anche la funzione di ufficiale di stato civile;
  • scioglimento del matrimonio, se invece i coniugi si erano sposati solo con rito civile (in Comune, in pratica).

Divorzio e separazione: differenze

Giunti a questo punto, dovrebbero essere chiare le principali differenze tra separazione e divorzio:

  • la separazione non elimina il vincolo coniugale: marito e moglie restano tali. Il divorzio, invece, rende definitivamente nullo il matrimonio;
  • il divorzio è irreversibile, mentre a seguito della separazione ci si può sempre riconciliare, tornando allo stato di prima;
  • con il divorzio l’ex coniuge perde ogni diritto successorio nei confronti dell’altro;
  • a seguito del divorzio è possibile risposarsi, mentre dopo la separazione si può al massimo intraprendere un’altra convivenza;
  • l’assegno di mantenimento a seguito della separazione deve assicurare al coniuge meno abbiente un tenore di vita sostanzialmente analogo a quello goduto in costanza di matrimonio. Al contrario, l’assegno divorzile deve tener conto di altri criteri, come il contributo – anche non economico – che ciascuno ha fornito per la costituzione e il mantenimento del nucleo familiare, il reddito di entrambi e le ragioni della decisione finale del giudice.

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