Maghi e cartomanti, un esercito di 1200 persone con un giro d’affari di 50 milioni in Piemonte - la Repubblica

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Maghi e cartomanti, un esercito di 1200 persone con un giro d’affari di 50 milioni in Piemonte

Maghi e cartomanti, un esercito di 1200 persone con un giro d’affari di 50 milioni in Piemonte

I cittadini spendono in media 500 euro l’anno a testa per questi servizi

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Maghi, cartomanti, chiromanti, guaritori. Ce ne sono almeno 1200 in Piemonte con un giro d’affari da 50 milioni di euro l’anno soltanto per i consulti in studio e un parterre di clienti che conta almeno 85mila persone. «È la punta dell’iceberg perché il sommerso è enorme, tanti non dichiarano quanto spendono nei consulti e il 90% delle prestazioni si svolge on line», spiegano Giovanni Panunzio e Alfredo Barrago, coordinatore nazionale e presidente dell’Osservatorio Antiplagio, nato 30 anni fa per monitorare il fenomeno e mettere in guardia da truffatori e ciarlatani. Panunzio è un professore di religione, Barrago un illusionista come, come Colin Firth in Magic in The Moonlight ( regia di Woody Allen) si dedica da tempo a smascherare chi offre servizi truffaldini.

«I cittadini spendono in media 500 euro l’anno a testa per questi servizi», dicono presentando i dati del rapporto che l’osservazione compila ogni dieci anni. «Il Piemonte non è migliore o peggiore di altre regioni in base al numero di abitanti, e non è vero che i più creduloni sono al Sud, la differenza, anzi, è minima». È vero invece – secondo i dati raccolti dall’osservatorio – che due delle vittime su tre è donna, un dato in crescita rispetto a dieci anni fa.

«Un’altro dato interessante riguarda le altre dipendenze – le vittime degli occultisti soffrono spesso di altre dipendenze come alcol (31%), ludopatie (42%) e dipendenza dai social (65%)», raccontano gli Pannunzio e Barrago che hanno scelto di presentare il rapporto a Torino – città magica per tradizione - nel giorno più nero dell’anno per gli scaramantici, venerdi 17. L’osservatorio ha analizzato le risposte date dai circa 30mila che si sono rivolti all’associazione per chiedere consigli dopo essersi resi conto di essere stati truffati.

È un business, quello dei falsi maghi, che corre sui social: solo il 10% opera ancora in studio, la stragrande maggioranza offre consulenze on- line e sul web pubblicizza la propria attività. Ed è forse questa la ragione per cui anche il pubblico di questi falsi professionisti è sempre più giovane, il 51% ha tra i 19 e i 60 anni.

Il volume d’affari è importante, circa 6 miliardi annui in tutt’Italia, quasi completamente in nero. La magia e l’occultismo hanno un tasso di evasione, infatti, del 98%. «Solo due clienti su 10 affermato di aver ricevuto un documento fiscale al termine della prestazione, il 55%, una quietanza anonima, il 44% nulla», spiegano dall’associazione.

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