Futuro scuole a Grado e San Canzian, rammarico del parroco-insegnante don Paolo • Il Goriziano
Futuro scuole a Grado e San Canzian, rammarico del parroco-insegnante don Paolo

Futuro scuole a Grado e San Canzian, rammarico del parroco-insegnante don Paolo

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Futuro scuole a Grado e San Canzian, rammarico del parroco-insegnante don Paolo

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 21 Mag 2024
Copertina per Futuro scuole a Grado e San Canzian, rammarico del parroco-insegnante don Paolo

Don Nutarelli sostiene che sarebbe stato necessario un maggiore impegno. Le famiglie ferme sul no: «L'assorbimento appiattisce i rapporti».

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Il parroco di Grado ritorna ad esporsi sull’accorpamento dell’Istituto comprensivo “Marco Polo” di Grado e il “Dante Alighieri” di San Canzian d’Isonzo. Don Paolo Nutarelli, insegnante dell’istituto, non nasconde, ancora una volta, la sua contrarietà rispetto alla fusione delle due realtà scolastiche. «Si poteva fare di più – afferma il sacerdote e insegnante - l’anno scolastico volge al termine e in queste settimane gli studenti delle varie scuole, insieme ai loro insegnanti, si stanno preparando per i vari saggi ed i vari saluti di fine percorso: grazie e solo grazie».

C’è una nota amara che però turba don Paolo. «La gioia dei nostri bambini e ragazzi lascia un po’ di malinconia al pensiero che, dal prossimo anno scolastico, il nostro Istituto Comprensivo sarà accorpato con un altro, lontano non solo tanti chilometri, ma con il rischio di perdere la tipicità e la bellezza della nostra unicità». Si tratta quindi di un chiaro richiamo all’identità scolastica isolana, anche se don Nutarelli nutre ancora qualche speranza.

Annunciato alla fine della scorsa estate, il dimensionamento scolastico con il conseguente accorpamento delle dirigenze pesa in tutto l’Isontino e coinvolge pure la Bisiacaria con Fogliano Redipuglia, San Pier d’Isonzo e Gradisca, fino a toccare Grado. Tante sono state le manifestazioni dei genitori gradesi contrari. Anche le famiglie residenti nella frazione di Fossaolon hanno espresso la loro rabbia e hanno promosso una petizione anti accorpamento - con 1620 firme - presentata in Regione a fine aprile scorso.

«Il Comune di Grado, di cui fanno parte le frazioni di Boscat e Fossalon, è inserito nell’elenco delle isole lagunari e lacustri per le quali sono previste una serie di misure volte ad assicurare la crescita sociale ed economica ed a contrastarne lo spopolamento, in considerazione del valore naturalistico e culturale che tali territori rappresentano – si legge nel passaggio centrale del testo della petizione che è stata presentata al presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin - nonostante ciò, Fossalon, che con i suoi oltre 2500 ettari e 150 aziende attive è la realtà agricola più estesa della provincia di Gorizia e che all’interno del suo territorio racchiude una riserva naturale di importanza internazionale, negli anni passati ha già perso lo studio medico, l'ufficio postale e lo sportello bancario. La chiusura delle scuole segnerebbe la definitiva trasformazione di Fossalon in un quartiere “dormitorio”, privo di ogni servizio essenziale».

Il polo unico conterà più di mille studenti e – nel complesso delle varie articolazioni – 200 insegnanti. Con il nuovo anno scolastico 2024-205, l’organico al servizio dei plessi scolastici non dovrebbe subire mutamenti, se non aumentare di qualche unità. Ci sarà però un solo preside – che sarà nominato entro la fine di agosto - e un solo direttore dei servizi generali amministrativi. La Regione ha assicurato che a Grado non mancherà uno sportello di segreteria dedicato alle esigenze delle famiglie dell’Isola. Le famiglie restano comunque ancora ferme sul no alla fusione in quanto vista come «un modello di assorbimento che andrebbe ad indebolire ed appiattire inevitabilmente la collaborazione tra scuola e famiglie».

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