‘Amici’, le pagelle della semifinale: vincono Geppi Cucciari e le «caramelline a menta, plutonio e Mdma» di Maria | Rolling Stone Italia
Splendida cornice

‘Amici’, le pagelle della semifinale: vincono Geppi Cucciari e le «caramelline a menta, plutonio e Mdma» di Maria

Petit ha un pubblico, Holden ci crede troppo, Mida ha l’estate addosso, Sarah insidia tutti. De Filippi «moltiplica pani, pesci e dischi» e manda tutti in finale, nessuno escluso

‘Amici’, le pagelle della semifinale: vincono Geppi Cucciari e le «caramelline a menta, plutonio e Mdma» di Maria

Geppi Cucciari ad Amici 2024

Foto press

Chi vincerà Amici? Dopo averci tenuti in piedi in attesa di un’eliminazione fin dopo la mezzanotte, Maria De Filippi ha stabilito che tutti e sei i concorrenti rimasti se la giocheranno  il prossimo 18 maggio. Non è stato escluso nessuno, quindi, nell’ottava puntata del talent di Canale 5, ma ci sono molte più certezze su chi sono i favoriti. Le solite tre manche, in un tourbillon di sfide e contro-sfide, hanno dimostrato che Dustin e Marisol sono fuori categoria, ma sarà difficile che una macchina da stream come questa rinunci a una gallina dalle uova d’oro come Petit, che arriva emotivamente al pubblico e ha una hit già pronta. Lo insidiano Holden, con il suo urban pop malinconico, e Mida con le sue atmosfere latineggianti buone per l’estate 2024. Meriterebbe Sarah, per la crescita all’interno del format e le potenzialità. Per il momento, comunque, l’unica vincitrice è Geppi Cucciari, che da ospite ha sferzato tutti: dalle «caramelline alla menta, plutonio e Mdma» di Maria alle stoccate al generale Vannacci sui gay («si vede che non è mai stato qui»), fino agli imprenditori che si lamentano di non trovare lavoratori («basta pagarli»).

Il pubblico

VOTO
8

Impazzisce per Giofrè a torso nudo, esalta Celentano per la sua vanità e sembra più vivace in ogni passaggio. Avranno distribuito tra gli spalti qualche bibita che contiene alte concentrazioni di taurina? Chissà. A scoppio ritardato, è pronto per la finale.

Maria De Filippi

VOTO
8

Tra buste brandizzate o meno, sfide multiple e boccini che passano da una squadra all’altra, si incarta pure lei prima di lanciare il guanto di sfida tra coach. Maria, perché non fare tutto un po’ meno cervellotico il prossimo anno? Nonostante tutto, come ha detto Geppi Cucciari, «ha moltiplicato i pani, i pesci e i dischi». Ministra del lavoro sarebbe l’apice della sua carriera.

Foto press

Dustin

VOTO
10

Dalle movenze angeliche sulle note di Hallelujah, passando per le evoluzioni hip hop di Like I Love You o con le sfuriate folk di Pummarola Black, non c’è sfida che lo metta in difficoltà. Nel ballo sa fare tutto e in certe coreografie dà l’idea di essere già un professionista. Non si deve neanche preoccupare se «no parlo italiano», perché tanti italiani lo parlano peggio di lui. In un mondo normale la prossima settimana sarebbe il vincitore. Ma siamo ad Amici

Marisol

VOTO
9

Sensualissima mentre balla Is It Love e Albachiara, in Beautiful That Way libra nell’aria sul palo della lap dance creando una sorta di sospensione dell’incredulità e va in finale. Come Dustin è pronta per il professionismo. Per vincere, invece, serve il miracolo.

Holden

VOTO
6-

A cavallo tra urban e cantautorato pop è credibile e l’Auto-Tune risulta una scelta di stile. Se però esce da questo range sembra sforzarsi senza raggiungere un equilibrio e l’Auto-Tune diventa fastidioso. Poca grinta in 5 gocce di Irama, men che meno con Sono solo parole di Noemi, più a fuoco con i suoi pezzi Dimmi che non è un addio o Solo stanotte. Dice di essere «incazzato» e sprona il pubblico ad applaudirlo, ma sembra più che altro insicurezza.

Petit

VOTO
7

Non parte bene con Ho in mente te, troppo distante dalle sue sonorità (e non lo aiutano le barre in napoletano). Piano piano risale la china con pezzi come Suavemente e I’ll Be e in generale nel rap classico svecchiato da antiche rigidità. È il concorrente con meno tecnica, ma con più cazzimma e la capacità innata di trasmettere al pubblico la propria emotività ben oltre alla musica. È favorito per la finale e fuori spaccherà di certo.

Anna Pettinelli e Raimondo Todaro

VOTO
6

Nel guanto di sfida portano in scena Flashdance, anche se all’inizio Pettinelli sembrava rievocare il video virale sui social dei bambini di San Tammaro, in provincia di Caserta, con il volo dell’angelo da brividi appesi a un filo. È lei la vera vincitrice di questo Amici, perché ha messo a repentaglio la vita per l’audience. Todaro? Dopo il secondo serale è sparito al cospetto della Lady Gaga di Roma Nord (copyright Geppi Cucciari).

Mida

VOTO
7

Ha il killer instinct con brani latineggianti come Fuera o Que pasa, più debole su pezzi dove servono un vissuto e un po’ di strafottenza, come Ma che idea (Pino D’Angiò alla sua età faceva cadere ai propri piedi frotte di ragazze solo con «lo sguardo da serpente», cit. Simona Ventura). Dimostra di non essere soltanto un latin idol cantando 100 messaggi e Una su un milione, mentre con Volare o Mama insegnami a bailar è più debole. Va in finale e sembra una scelta utile soprattutto agli ascolti. Se la gioca? Difficile. 

Sarah

VOTO
9

Troppo statica in Toxic di Britney Spears o in Wanna Be delle Spice Girls (nel pop anche il corpo vuole la sua parte), però è magica su brani sofisticati come Voilà e Quelqu’un m’a dit, tra profondità nell’interpretazione e controllo della voce. Se la giocherà fino in fondo. Se vince finisce in gloria, se non vince abbiamo comunque scoperto una possibile popstar.

Alessandra Celentano  e Rudy Zerbi

VOTO
7

Con loro è necessaria una media tra il voto alto per il lavoro con gli allievi e uno basso per i guanti di sfida. Come temevo nel quinto serale sono arrivati alla trasformazione nel Cangurotto, stavolta trasfigurato nei costumi da ricci che cantano Sarà perché pungiamo, parodia di Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri. È una coppia Dr. Jekyll e Mr. Hyde.

Lorella Cuccarini e Emanuel Lo

VOTO
7

Con la coreografia di Man in Black ancora una volta sfidano loro stessi, perché la concorrenza non ha altre armi se non quella dell’ironia (che scade nel grottesco). Arrivano in finale con due allievi, segno che il lavoro, quello vero, c’è stato. Coppia affiatata e competente.

Cristiano Malgioglio

VOTO
7

Si sente «la mamma di tutti i concorrenti» e, a parte qualche punzecchiatura con Pettinelli, va in brodo di giuggiole per chiunque. È il presidente della Repubblica che si merita Amici.

Giuseppe Giofrè

VOTO
5,5

All’ottavo serale dice «non ho più parole». Fin qui si contavano comunque sulle dita di una mano. Va bene che per ballare non serve un ampio vocabolario, ma un update sembra utile.

Michele Bravi

VOTO
6,5

Anche se Dustin l’ha «ubriacato» con Pummarola Black, stavolta non sbaglia un voto. Per la finale consiglio un bicchiere di vino di fianco alla poltrona, potrebbe aiutarlo a sciogliersi.

Foto press

Articolo 31

VOTO
6

Cosa gli vuoi dire? Riascolti i loro successi, oltre al nuovo singolo Peyote – estratto da Protomaranza – e capisci che rappresentano l’italianità, nel bene e nel male. Dalla maria a Maria, si torna sempre a Pitigrilli: «Si nasce incendiari e si finisce pompieri».

Irama

VOTO
5,5

Qualcuno, a un certo punto, deve avergli detto che atteggiarsi a Jim Morrison gli avrebbe donato e lui ci ha anche creduto. Ha talento, voce e presenza scenica, ma pavoneggiarsi un po’ meno e asciugare dalla sovrapproduzione i suoi pezzi lo aiuterebbe ad ampliare il pubblico oltre alle ragazzine adoranti. Come nel nuovo singolo Galassie: più che un brano pop sembrano le dimensioni del suo ego espanso.

Geppi Cucciari

VOTO
10

Sfido qualunque stand-up comedian italiano (tranne Giorgio Montanini, che ha già dimostrato di avere il coraggio di farlo in tv) a presentarsi ad Amici e dire quello che ha detto lei. Dalle caramelline alla «menta, plutonio e Mdma» che mastica De Filippi alla soluzione per trovare lavoratori nelle aziende («basta pagarli»), fino al citare il generale Roberto Vannacci per il quale «i gay non sono normali perché non sono la maggioranza» aggiungendo che «però si vede che non è mai stato qui» di fronte a Malgioglio, Bravi e Giofrè. Da applausi.