Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del Prosecco - Italia a Tavola

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 13 maggio 2024  | aggiornato alle 08:58 | 105129 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del Prosecco

La famiglia Biasin, proprietaria dell’azienda vitivinicola “Ca’ Rovere” di Alonte (Vi), svela il presente (e il futuro) della sua produzione di spumante metodo classico dall’alto della nuovissima terrazza panoramica appena inaugurata: la vista spazia su magnifici terreni vitati che sono allocati in una delle nove province in cui è consentita la produzione del Prosecco (spumante metodo Martinotti)

di Guido Gabaldi
13 maggio 2024 | 08:30
Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del prosecco
Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del prosecco

Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del Prosecco

La famiglia Biasin, proprietaria dell’azienda vitivinicola “Ca’ Rovere” di Alonte (Vi), svela il presente (e il futuro) della sua produzione di spumante metodo classico dall’alto della nuovissima terrazza panoramica appena inaugurata: la vista spazia su magnifici terreni vitati che sono allocati in una delle nove province in cui è consentita la produzione del Prosecco (spumante metodo Martinotti)

di Guido Gabaldi
13 maggio 2024 | 08:30
 

Un'altra saga enofamiliare all’italiana? Sì, ma stavolta possiamo goderci lo sceneggiato dal palco d’onore, al posto giusto e al momento giusto. Perché la famiglia Biasin, proprietaria dell’azienda vitivinicola “Ca’ Rovere” di Alonte, nei Colli Berici (Vi), ci presenta il presente (e il futuro) della sua produzione di spumante metodo classico dall’alto della nuovissima terrazza panoramica della cantina, appena inaugurata: la vista spazia su magnifici terreni vitati che, per contro, sono allocati in una delle nove province in cui è consentita la produzione del Prosecco (spumante metodo Martinotti).  E se si pensa che quest’ultimo è arrivato nel 2023 a totalizzare 616 milioni di bottiglie, sull’onda lunga di un successo che continua a stupire, si può ben dire che la scelta del capostipite Ugo Biasin e dei suoi familiari non è stata facile: sfornare 50mila bottiglie all’anno di metodo classico a partire dai colli vicentini è un po’ come andare in pescheria e ordinare una costata. 

Ca’ Rovere, perché il metodo classico nelle terre del Prosecco?

Perché la via difficile del metodo classico? A rispondere è direttamente Ugo Biasin: «Andiamo per ordine: i nonni facevano vino da vendersi sfuso, sostanzialmente. Negli anni ‘60 arriva la  prima svolta:  mio papà comincia a portare l’uva in cantina sociale, e  quindi si può dire che io sono cresciuto fra vigneti e campagne. Ma è negli anni ‘70, nell’adolescenza, che mi sono innamorato dell’enologia, quando abbiamo ripreso a mettere in fila, quasi per gioco e con l’aiuto degli adulti, le prime damigiane di vino. È partita così, o per meglio dire ri-partita, la nostra storia di viticoltori: negli anni ‘80 mio padre comincia a fare sul serio e acquista i primi sette ettari di terreni collinari, il nostro sogno da sempre, e poi ci si ingrandisce pian piano. Oggi ne abbiamo sessanta, metà di vigneti e metà di boschi».

 Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del Prosecco

Marcella e Ugo Biasin, Luigi Tassoni (sindaco di Alonte), Matteo e Marco Biasin

Biasin quindi aggiunge: «Quello che all’epoca avevamo in mente era proprio l’uva di collina, consapevoli della differenza qualitativa rispetto all’uva di pianura. Più che l’altezza, fra i 150 e i 200 metri, è la morfologia che cambia: noi abbiamo uno strato di 20 centimetri di terra e sotto c’è la roccia calcarea di origine marina. E inoltre i nostri terreni beneficiano della brezza della sera, specialmente d’estate: noi la chiamiamo “Bocara”, ed è il fattore decisivo per l’escursione termica e lo sviluppo degli aromi.  Una volta posate le fondamenta del progetto, la commercializzazione vera e propria parte nel 1990 col vino fermo: abbiamo in catalogo Garganega, Cabernet Sauvignon e Chardonnay, ma la concorrenza è fortissima. A questo punto mi sovviene delle serate con amici e colleghi abituati a pasteggiare con le grandi firme delle bollicine italiane, come Berlucchi e Ferrari: la cosa mi incuriosisce, e così comincio a informarmi sul metodo classico, anche per sfruttare al meglio la mineralità di cui i nostri terreni sono dotati».

Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del Prosecco

La famiglia Biasin di Ca' Rovere ha puntato sul metodo classico

E perché pensa al metodo classico e non al Martinotti, visto che ci troviamo nelle terre del Prosecco? «Perché già a quei tempi la rifermentazione in autoclave era qualcosa di più industriale, io e i miei fratelli desideravamo una produzione di qualità. Ho avuto dei momenti di pentimento, lo confesso … se fossi partito nel 1990 a produrre Prosecco magari oggi non saremmo qua a parlare di cinquantamila bottiglie all’anno, ma di due milioni.  Nello stesso tempo sono contento, perché puntare sulla qualità ti ripaga in altri modi e perché rispetto al Martinotti la lavorazione col metodo classico rappresenta un valore aggiunto molto più incisivo, che poi va a riflettersi sui prezzi al consumo».

Ca’ Rovere, terrazza con vista sui vigneti del Prosecco

Dalla terrazza panoramica firmata dell’architetto Patrice Schaer, abbiamo assistito a una specie di simbolico passaggio delle consegne, da una generazione di vignaioli all’altra, ché dopo Ugo, Sisto e Alessia Biasin al timone di “Ca’ Rovere si pone la discendenza, formata da Marcella, Matteo e Marco: ma il cognome rimane Biasin. 

Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del Prosecco

La nuova terrazza panoramica di Ca' Rovere

«La struttura è nata con l’obiettivo di accogliere fino a cento persone per rendere ancora più viva la cantina, all’insegna della convivialità e della qualità vinicola - dichiara Marcella Biasin, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda familiare -. È il primo passo per il compimento di un progetto di accoglienza più ampio, che unisca il concetto di ospitalità e il mondo vinicolo;  qui ad Alonte, “Cà Rovere” punta a diventare non solo un luogo adatto per eventi o aperitivi in vigna, ma anche per soggiorni all’insegna dell’alta qualità, dove il vino è protagonista insieme al territorio e alle sue eccellenze».

Com’è la nuova terrazza panoramica di Ca’ Rovere

La nuova terrazza panoramica di proprietà della famiglia Biasin è in posizione strategica e regala la rilassante visione del pendio collinare, verdeggiante di Garganega e Chardonnay, che degrada dolcemente verso la pianura.

Ca' Rovere: una terrazza panoramica con vista sui vigneti del Prosecco

Nelle terre del Prosecco il metodo classico e la qualità delle scelte imprenditoriali non si fanno intimidire

Come in un filmato al rallentatore, i visitatori avranno la possibilità di ammirare l’arte del lavoro in vigna, contemplando la bellezza del paesaggio. Un’esperienza unica e immersiva nel vigneto, allietata dalla degustazione delle bollicine metodo classico, tra cui ci ha convinto in particolare la Cuvée del Fondatore: un millesimato 2013 dal bouquet intenso, con sentori di mela verde, mandorla e pasticceria, dotato di un finale con accenni balsamici e di lievito, di buona persistenza. Quello che serve per brindare al successo delle nuove generazioni di rampolli Biasin, e a ricordarsi che nelle terre del Prosecco il metodo classico e la qualità delle scelte imprenditoriali non si fanno intimidire né soffocare da milioni di bottiglie realizzate a catena di montaggio.

Cà Rovere Società Agricola di Ugo Biasin e C. S.S.
Via Bocara 5 - 36045 Alonte (Vi)
Tel 0444-436234

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Siad
Siggi

Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Siad
Siggi

Prugne della California
Di Marco