«È stato un incidente, stavo pulendo la mia pistola ed è partito un colpo. Lei era seduta davanti a me e l’ho colpita al viso», ha detto Giampiero Gualandi, 63 anni, fermato per l'omicidio di Sofia Stefani, 33enne ex collega vigilessa morta ieri con un colpo di pistola alla testa al comando di Anzola Emilia (Bologna), sparato proprio dalla sua dall'arma di ordinanza.«Avevamo una relazione, lei mi era venuta a trovare in ufficio. Mentre chiacchieravamo io pulivo la pistola e all’improvviso è partito il colpo».
Delitto passionale?
Fare la vigilessa era il sogno di Sofia.
La militanza nel Pd
Sofia era anche molto impegnata nel sociale e militava nel Partito Democratico seguendo costantemente gli appuntamenti e gli eventi, racconta chi l’ha vista fino a pochi giorni fa. Non a caso anche la segretaria della Federazione democratica bolognese, Federica Mazzoni, ha voluto esprimere parole di cordoglio per la vicenda: «Purtroppo ancora un probabile femminicidio, quello di Sofia Stefani — ha detto —. Un dolore incredibile che tuttavia non ci consente il silenzio, né come cittadini e cittadine, né come istituzioni. In attesa di accertamenti, ora è il tempo di stringersi alla famiglia, a cui a nome di tutto il Partito Democratico di Bologna porgo le più sentite condoglianze e tutta la nostra vicinanza».