Com'è umano lui! Il 30 maggio su Rai 1 arriva il biopic su Paolo Villaggio con un bravissimo Enzo Paci
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Com'è umano lui! Il 30 maggio su Rai 1 arriva il biopic su Paolo Villaggio con un bravissimo Enzo Paci

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Specializzato in film televisivi dedicati a grandi attori, Luca Manfredi e il cast hanno presentato alla stampa Com'è umano lui!, dedicato a Paolo Villaggio, con Enzo Paci nel ruolo protagonista. Il film andrà in onda il 30 maggio in prima serata su Rai 1.

Com'è umano lui! Il 30 maggio su Rai 1 arriva il biopic su Paolo Villaggio con un bravissimo Enzo Paci

Si è svolta oggi in Rai la conferenza stampa di presentazione del film tv Com’è umano lui!, che andrà in onda in prima serata il 30 maggio su Rai 1, ed è dedicato, come si intuisce dal titolo, a Paolo Villaggio, di cui ripercorre vita e carriera fino all’uscita del primo film di Fantozzi, diretto da Luciano Salce nel 1975. Prodotto da Sergio ed Emanuele Giussani con Rai Fiction, vede alla sceneggiatura Dido Castelli e alla regia Luca Manfredi, ormai specializzato in questi biopic dedicati ai grandi attori del nostro cinema, da Permette? Alberto Sordi con Edoardo Pesce a In arte Nino, sul padre Nino Manfredi con Elio Germano e, appunto, Com’è umano Lui!, con un Enzo Paci straordinario protagonista. Quello che rende particolarmente significativo questo bel film biografico è che si è avvalso della collaborazione della vedova Villaggio, la signora Maura, e dei figli Elisabetta e Piero, presenti anch'essi all'incontro, per raccontare gli aneddoti e il dietro le quinte della vita privata, sconosciuta ai più, del geniale creatore del ragionier Fantozzi, Fracchia e del professor Krantz, tedesco di Germania, aggressivo e pasticcione prestigiatore.

Il film inizia proprio a Genova nel 1959, dove un Villaggio 27enne passa le giornate come studente fuori corso di giurisprudenza, intrattenendo la sua comitiva in spiaggia e consolandosi dell’ostilità ai suoi sogni da parte della famiglia borghese con le scorribande notturne con Fabrizio De André (per cui compone le parole di “Il fannullone” e “Carlo Martello”) e Polio, un professore di greco e latino in sedia a rotelle che è l’unico ad avere un lavoro “serio” e a foraggiarli. L’incontro con la bella Maura, che conquista e da cui ha due figli, lo spingerà a metter da parte le sue paure e a diventare quello che tutti conosciamo.

Proprio da Enzo Paci, genovese, che interpreta il protagonista di questo biopic senza farne una facile, scontata imitazione e men che meno una caricatura, vorremmo partire, perché l’attore ha affrontato con determinazione e coraggio, centrando perfettamente il bersaglio, la persona che è stata Paolo Villaggio, che rappresenta dall’età di 27 anni alla maturità. Ora conosciuto al grande pubblico per i ruoli di Bacigalupo in Blanca e per le sue apparizioni come comico sul palco di Zelig, Paci ha un lungo e prestigioso curriculum teatrale alle spalle, si è formato alla scuola del Teatro Stabile di Genova e così ha parlato di Villaggio e del suo rivoluzionario approccio alla vita e alla comicità:

Non è un’impresa facile perché era un personaggio di peso, anche se per il ruolo mi ha fatto dimagrire, che viene consegnato alla storia di questo paese e della Rai diventando un mito irraggiungibile nella mente delle persone, e dunque anche per me. L’ho paragonato al K2, puoi iniziare a scalare la vetta guardando in alto, ma quando abbassi lo sguardo ti vengono i brividi. Era un personaggio complesso e una persona di vari colori, che riesce a miscelare una profonda fragilità con delle grandi reazioni di coraggio. Negli anni Sessanta il posto fisso era un pilastro della società, veniva da una famiglia borghese in un mondo in cui si insegnava ai figli un certo rigore ma lui era un ribelle anticonformista, una persona fuori luogo, un pessimo studente nonostante le sue doti intellettuali, un letterato ancora prima che un comico perché è dai libri che sono nati i suoi personaggi. Forse tanti dei miei colleghi non si rendono neanche conto che se oggi possono essere aggressivi in scena il merito è suo, che in un mondo educato ha capito che il pubblico andava scosso, che si poteva anche insultare. C’è una scena nel film in cui dà dell’imbecille a una vecchia, un fatto vero, e lui stesso resta spiazzato quando si accorge che la gente ride. E’ stato l’inventore del politicamente scorretto in Italia, che va distinto dal cattivo gusto, perché va fatto nel momento e nel tempo giusto e lui aveva questa qualità già negli anni cinquanta/sessanta. Era un innovatore.

Luca Manfredi racconta il suo interesse per questo genere di film: "In questi ultimi anni mi sono appassionato a questi biopic, che credo siano molto interessanti perché raccontano non solo la carriera, ma anche l’uomo privato, la persona nei suoi aspetti più intimi e fragili e le difficoltà che hanno dovuto superare per arrivare al successo. La nostra fortuna è stata che dopo mesi di ricerche ci simo imbattuti in Enzo Paci, attore di scuola genovese che ha studiato la comicità di Villaggio fin da ragazzino, l’ha assimilata e resa nella sua performance. Non gli somiglia, ma gli ho chiesto di dimagrire di 10 chili, gli abbiamo cambiato il profilo al trucco e scurito i capelli, ma lui ha reso l’anima del personaggio. Era essenziale partire da Genova prima di arrivare a Roma e voglio raccontare un aneddoto: abbiamo girato una scena a Boccadasse nella Trattoria Da Osvaldo, con Enzo e Andrea Benfante che interpreta Polio. Erano seduti a un tavolo vicino a una colonnina su cui erano appesi dei quadretti con foto con dediche e mi sono accorto che in uno c’era proprio una foto di Villaggio con la dedica “A Osvaldo con stitica amicizia”.

Camilla Semino Favro, la brillante interprete di Maura Albites, la bella ragazza che inizialmente snobba Paolo ma poi si innamora di lui, lo sposa e gli dà due figli, racconta la sua esperienza: "Sono stata molto felice di aver conosciuto Elisabetta e Maura, prima ho tampinato Elisabetta per sapere il più possibile. Il lavoro di Enzo è complessissimo perché deve ricostruire qualcosa di conosciuto, ma io avevo zero basi da cui partire per cui avevo bisogno di parlare. Ho fatto un pranzo con la signora Maura, che mi ha raccontato molte cose, alcune vere e altre probabilmente no, come le diceva Elisabetta. Mi ha raccontato tanti aneddoti divertenti, pieni d’amore, lasciando un po' di mistero. Mi ha colpito molto la frase “lascia il certo per l’incerto” e quando dice “Paolo diventerà qualcuno”. Lei davvero credeva in qualcosa che ancora non c’era, tanto da dirgli “lascia il lavoro che hai e vai”. Mi ha detto che quando Maurizio Costanzo gli propose delle serate a Roma al 7x8 sono partiti senza nemmeno sapere dove stessero andando, ma hanno detto “proviamo”. E’ una donna di un’arguzia, un'intelligenza e una forza incredibile, metà di una coppia in una famiglia paritaria".

Elisabetta Villaggio racconta che un pranzo con Camilla è andato avanti fino all’ora di cena, visto che l’attrice si è presentata con un quadernetto pieno di domande. La mamma, dice, è stata fondamentale per la carriera del padre e nessuna delle famiglie era contenta della sua unione con Villaggio: i nonni paterni gli dicevano di trovarsi un lavoro serio e non fare il buffone, mentre “mia madre era rimasta incinta prima che si sposassero e i nonni materni le dicevano ‘trovati uno qualunque ma che abbia un lavoro vero’. Mia madre rispondeva 'voi non sapete niente, vedrete che diventerà qualcuno’ e di mio padre diceva che era l’unica persona al mondo con la quale non sia mai annoiata. Era molto carina e aveva molti corteggiatori, ma diceva ‘con questi mi annoio’. Erano molto diversi tra loro, a lui piaceva stare in mezzo alla gente, lei era più defilata, andava a letto presto, aveva mezza amica” Piero Villaggio dice del padre che “era una persona molto particolare, anche difficile, e io sono contento perché vedo che tuttora anche persone molto giovani conoscono Paolo Villaggio e come ha cambiato la comicità. Non era mai banale”.

Enzo Paci ha voluto fortemente la parte, da appassionato di Paolo Villaggio praticamente da sempre, tanto da sottoporsi a una serie di provini che lo hanno sempre più avvicinato al ruolo:

Il progetto nasce da lontano, ho sempre detto che se un giorno avessero fatto un film su Paolo Villaggio avrei voluto farlo io. Quando ho saputo che lo stavano preparando, ho chiamato la mia agente ma lei mi ha detto che cercavano un attore molto giovane e io avevo avevo già 49 anni.. questo mi ha scoraggiato ma la cosa è andata avanti, lei mi ha proposto e al primo provino ero nel mezzo delle riprese di Blanca, quindi avevo i capelli bianchi ed ero più grasso. Mi hanno fatto fare una scena molto bella e credo di aver fatto breccia e al secondo provino, in una pausa delle riprese di Blanca, ho accorciato i capelli, ma l’età di vedeva ancora. Per un po’ non ho sentito più nulla, ho pensato che fosse finita ma poi hanno deciso di rivedermi per una terza volta. E siccome sono un po’ paraculo, mi sono tinto i capelli e tolto la barba, Luca mi ha detto che ero ringiovanito e ho capito di avere una grande dote, una pelle meravigliosa. Grazie ai consigli di un’amica truccatrice su Blanca che mi ha riempito di creme, sembrava avessi 10 anni di meno, ero tutto tirato. Sono arrivato all’ultimo provino che pesavo 87 chili e mi sentivo come Robert De Niro. Ma Luca mi ha detto di perdere ancora altri chili e di arrivare a 80, perché Villaggio da giovane era magro, così sono andato in palestra e mi sono messo a dieta". Paci ha parole di lode per tutti e soprattutto per il cast, composto in alcuni casi da amici che conosce da molti anni. Ringrazia Emanuela Grimaldi, che interpreta la madre di Villaggio, raccontando che entrambi si sono commossi in una scena insieme, e di essersi trovato subito bene con Camilla Semino Favro, che non conosceva, perché è un attrice che “parla”, non enfatizza la recitazione e rende migliore anche lo scambio con chi lavora con lei. Uno dei consigli che Manfredi gli ha dato, dice, è stato di ricordarsi che nella vita Paolo Villaggio non era Fantozzi e aggiunge di considerarlo, come in effetti era, un intellettuale: “Lo paragono a Pasolini, che di quella spietatezza intellettuale ha fatto virtù e ha disegnato un mondo in maniera chirurgica”.

Di questo e di molto altro si è parlato in attesa della messa in onda di Com’è umano Lui!, che ci ricorderà perché abbiamo tanto amato Paolo Villaggio e la sua “cattiveria”, i suoi personaggi vittime delle prepotenze altrui e delle proprie debolezze, da cui è riuscito a ricavare un ritratto di proporzioni epiche dell’uomo moderno schiavo della burocrazia. Il 30 maggio imperdibile appuntamento su Rai 1 in prima serata con Com’è buono lei!,

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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