“M’ha tirato tre cazzotti: bum, bum, bum”: Rino Barillari racconta l’aggressione di Gérard Depardieu - la Repubblica

Roma

Ultim'ora

Tennis: allenamento ok, Sinner giocherà al Roland Garros

“M’ha tirato tre cazzotti: bum, bum, bum”: Rino Barillari racconta l’aggressione di Gérard Depardieu

Il re dei Paparazzi picchiato in via Veneto dalla star francese: “Lo denuncio. Non può essere così prepotente e credere di farla franca. La ragazza mi ha urlato Italia me..a”

2 minuti di lettura

Il re dei paparazzi è seduto su una sedia del pronto soccorso del Policlinico Umberto I, si lamenta “dei bozzi in testa”. “M’ha tirato tre cazzotti. Così: bum, bum, bum”, mima i pugni Rino Barillari, all’anagrafe Saverio e per tutti “The King of Paparazzi”. Una leggenda del fotogiornalismo che a 79 anni pur di beccare Gérard Depardieu e rinverdire i fasti della Dolce Vita si è fatto chilometri a piedi. Nel suo spezzato grigio e nero, con la pochette a pois bianchi, Barillari racconta l’aggressione da parte della star del cinema francese passando dal romanesco all’italiano e infine all’inglese.

Lo denuncia?

«Sto qua in ospedale apposta per poi presentare la denuncia, altrimenti me ne sarei andato a casa. È da pazzi quello che mi è accaduto, da incoscienti. Non si fa così. Lo denuncio perché non può essere così prepotente e credere di farla franca. Nella vita c’è anche la gentilezza, l’educazione e il rispetto. Se lui me lo chiedeva educatamente…».

Lei non lo avrebbe più fotografato?

“No, l'avrei fatto di nascosto. C’è sempre l’articolo 21 che mi tutela”.

Come è andata?

“Succede che sono a San Silvestro, un mio amico mi avvisa che c’è Gérard Depardieu da Harry’s. Oggi c’è lo sciopero dei taxi, “much problem”, e me la sono fatta a piedi. Arrivo all’Harry’s Bar e vedo lui con una ragazza bellissima, da morire”.

Lei era in strada o è entrato nel locale?

“In strada, chiaro. Avevo il mio teleobiettivo e ho iniziato a fare le foto. E Depardieu inizia a lanciarmi un pezzetto di ghiaccio. Ho capito e ho lasciato stare. Accanto a me c’era il giornalista Gianni Riotta che stava prendendo un caffè, lui ha visto tutto. Ho cercato di evitare tanto avevo già fatto tutto”.

Invece?

“Arriva lei, la bionda con la maglietta bianca, e quello che ha fatto non si può spiegare. Mi voleva prendere a schiaffi, si è avventata contro di me. Lui si nascondeva. Stava pure per andarsene via, mentre lei mi ha detto “Italia me..a”. Non capisco poi il perché di questa offesa. Io ero in strada, potevo fotografare benissimo”.

Quando sono arrivati i cazzotti?

“All’improvviso Gérard Depardieu si è voltato verso di me e mi ha dato tre pugni, uno dopo l’altro. Qui sulla tempia sinistra e poi sulla nuca a destra dove ho i bernoccoli. Mi fa male tutta la parte destra della testa non riesco a muovermi. Mi è uscito sangue vicino al sopracciglio”.

Depardieu le ha detto qualcosa?

“Nulla, mi ha solo dato quei pugni e poi è salito su una Bmw bianca. Gianni Riotta voleva difendermi ma lui è stato veloce”.

È vero che si è messo davanti all’auto per fermarla?

“Sì, ho pensato che mi volessero travolgere. Ho anche preso la targa. Lui e le quattro persone in sua compagnia se ne sono andati sgommando”.

Lei è caduto per terra durante l’aggressione?

“No, avrei potuto farlo e iniziare a urlare senza alzarmi. Fare ‘na scenata. Ma che me frega a me. È meglio raccontare una mezza verità che una bugia”.

Aveva già fotografato Depardieu?

“Sì, tempo fa con una delle sue ex mogli. Ma non era successo nulla quella volta”.

Ma lei è sempre così elegante?

“Sì per rispetto di chi fotografo. Ma qui alla cintola ho questo piccolo marsupio, non molto elegante, con una macchina fotografica piccolissima per le emergenze. ‘A guera è guera”.

Certo non è la prima volta che le prende nella sua carriera.

“Ne ho prese tante. Erano passati un bel po’ di anni. Proprio in via Veneto la prima rissa con Peter O’ Toole mi diede la notorietà".

Ha un crocifisso al collo, è credente?

“Sì, questo è benedetto. Credo in Dio soprattutto quando sto male. C…, ho pregato tutti i santi che non mi finisse peggio”.

I commenti dei lettori