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Prosegue la XI edizione la Setemane de culture furlane – Settimana della cultura friulana, rassegna promossa dalla Società Filologica Friulana con oltre 200 appuntamenti dal 9 al 19 maggio. Oggi, a Prato Carnico nell’auditorium comunale, alle 17.30, “L’arloi dal còur”, spettacolo teatrale di e con Carlo Tolazzi, ambientata in Carnia sul tema dei beneandanti. Il tutto in lingua friulana varietà della Val Pesarina. In collaborazione con il Comune. Accompagnamento musicale di Alvise Nodale, Luca Boschetti, Veronica Urban. Immagini e filmati a cura di Federico Gallo.
A Castello di Aviano dalle 14 alle 18 visita guidata “Castello di Aviano e i suoi Danzerini Percorsi fra storia, fede, arte e tradizioni”. Il Gruppo folcloristico “F. Angelica” Danzerini di Aviano, in occasione dell’apertura degli eventi celebrativi per il centenario di fondazione, propone un pomeriggio alla scoperta delle chiese di Castello di Aviano e dei loro tesori. All’interno delle mura si visiterà la chiesa delle Sante Maria e Giuliana; nei pressi del cimitero si ammirerà la chiesa di Santa Giuliana, custode del ciclo di affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo; chiuderà il percorso la chiesa di San Gregorio. Sui sagrati i Danzerini eseguiranno musiche e danze popolari. Le visite, a cura dei volontari, sono coordinate da Fernando Tomasini e Tiziana Polo Del Vecchio.


Tra gli altri appuntamenti a Palazzo Mantica a Udine – sede della Società Filologica Friulana – “Il duomo di Spilimbergo – Un tempio di luce e di pietra” conferenza in presenza e online su www.setemane.it alle 16. L’incontro con Federico Lovison, promosso dall’Accademia Udinese di Scienze Lettere e Arti, sarà l’occasione per scoprire gli straordinari affreschi absidali di ambito vitalesco, le meravigliose opere del Pilacorte, del Martini e del Pordenone. Alle 18 sempre a Palazzo Mantica “Il timp de meditazion Neuropsicologjie, filosofie e spiritualitât” presentazione del libro di Franc Fari (Kappa Vu – La Comugne). Insieme all’autore Alessio Matiz (educatore) e Sandro Fabbro (medico e psicoterapeuta).
Le rogazioni, processioni che auspicano la buona riuscita delle semine chiedendo la benedizione del cielo, si terranno a Malisana di Torviscosa con la Pro Loco alle 17 con partenza dalla chiesa parrocchiale e su un percorso di circa 5 km.
A Buttrio visita guidata, alle 10, “Fa che cada la rugiada distillata di rubino”: la Pro Loco Buri propone una visita guidata al Museo della Civiltà del Vino del Friuli Venezia Giulia come ideale anticipazione della 91ma Fiera regionale dei vini di Buttrio (7-9 giugno).
A Ronchis “Cultivazions e cultivas” alle 10 convegno storico nella sala della Protezione civile sulla coltivazione del riso. Interventi di Benvenuto Castellarin (Mondine e risaie) ed Enrico Fantin (I bombardamenti del 1944-45 a Latisana). Con Comune e associazione La Bassa.
A Tarcento alle 15 visita guidata “La cultura friulana a Tarcento” con ritrovo Palazzo Frangipane. La Pro Loco Tarcento ci conduce alla scoperta della città con una visita guidata che toccherà tre importanti luoghi: alle ore 15 Palazzo Frangipane con la mostra- laboratorio dei Mascarârs di Tarcint e il Museo del gruppo folcloristico “Chino Ermacora”; alle ore 15.40 visita del Duomo (piazza Roma); alle ore 16.20 visita al Museo archeologico e naturalistico di Tarcento (via Pascoli 25).
A Coderno di Sedegliano alle 17.30 cerimonia del Premio Rusticitas al Centro culturale e spirituale “Il Ridotto”. L’Associazione “Don Gilberto Pressacco” conferisce il Premio Rusticitas 2024 a monsignor Nicola Borgo, nato a Rivis di Sedegliano nel 1933. Fondatore del Centro “Il Ridotto” di Coderno, con sede nella seconda abitazione in cui padre David Maria Turoldo visse con i genitori fra il 1922 e il 1929, don Borgo è considerato erede spirituale di Turoldo, del quale è interprete e studioso. La laudatio sarà a cura di Daniele Damele. Verrà proiettato il documentario Don Nicola Borgo. La vita e il pensiero del regista Marco D’Agostini. Al vincitore sarà consegnato un quadro del maestro Giorgio Celiberti.
A Branco di Tavagnacco inaugurazione alle 18 della mostra “Pietro Zampa il contadino tipografo” al centro parrocchiale. La rassegna espositiva è a cura di Sandro Comuzzo promossa dall’Associazione Arte Pagnacco.
A Cormòns “Istorie reâl di Turo Zardini” alle 20.30 alla chiesa di Santa Apollonia. Serata dedicata a testi, poesie e canti di Arturo Zardini con l’associazione Fulcherio Ungrispach.
A Maniago alle 10 incontro in biblioteca “Oh sisilùta furlana” ricordando insieme al Comune Mario Milanese, grande collaboratore della Società Filologica Friulana.
A Casarsa altra visita guidata “Pier Paolo Pasolini a Casarsa” sabato 11 e domenica 12 maggio alle 10.30 e 15.30 dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini accompagnati dalle guide turistiche, i visitatori andranno alla scoperta di Casa Colussi-Pasolini, la casa materna del poeta, con il suo percorso museale permanente e la pinacoteca, la Chiesa di Santa Croce ed il borgo di Versuta, a San Giovanni di Casarsa, con la Chiesa di Sant’Antonio Abate e la Loggia.
A Malnisio di Montereale Valcellina alle 20.30 alla centrale Pitter proiezione di “Il Cammino di San Cristoforo Diario di un’avventura”. Il documentario, che viene presentato su iniziativa di Montagna Leader, è il racconto di sette ragazzi che passo dopo passo hanno vissuto un viaggio alla scoperta della bellezza di luoghi poco conosciuti ma ricchi si storia, arte e curiosità. Regia di Roberta Cortella, riprese e montaggio di Marco Leopardi.

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Sessanta minuti per ricostruire oltre un millennio di storia della lingua friulana. Una vera sfida, quella accettata da Flavio Santi e William Cisilino. “Una splendida favella – L’avventurosa storia della lingua friulana e della sua letteratura” è in programma oggi, alle 17.30, nell’affascinante Torre di Santa Maria (via Antonio Zanon 24, Udine). L’evento, a ingresso libero, è promosso dall’genzia regionale per la lingua friulana nell’ambito del programma di Vicino/lontano, l’importante festival culturale con cui l’Agenzia collabora da oltre un decennio, per accendere i fari sul tema del friulano, in particolare, e del plurilinguismo, in generale.

Flavio Santi

William Cisilino

Santi e Cisilino ripercorreranno, con accuratezza e ironia, i fatti che hanno portato alla nascita del friulano e alla sua affermazione come lingua: «Sarà un’occasione per fare un viaggio inedito nella storia della lingua friulana. Capiremo quanto la lingua, anche quella che parliamo oggi, sia stata influenzata in maniera importante dalle popolazioni che sono passate per il Friuli nel corso dei secoli. Lo faremo a partire dal friulano di tutti i giorni, in cui sono presenti termini e modi di dire radicati in secoli di storia. Un itinerario che ci condurrà fino a oggi, per poi capire quale sarà il friulano di domani e in generale come funzionano le lingue», ha anticipato Cisilino, direttore dell’ARLeF. Quella in programma sarà anche l’occasione per rispondere a domande come: Quali popoli hanno modellato la più orientale delle lingue ladine? Quali donne e quali uomini, a partire dal Medioevo, hanno scelto e rivendicato l’uso della marilenghe per fare arte? Ma soprattutto: Perché il friulano è una lingua?
Quello del friulano è un percorso nel quale la letteratura ha dato un fondamentale contributo, come ricorda Santi, docente all’Università dell’Insubria, di origini friulane, già vincitore del premio “Viareggio-Rèpaci”, per la poesia, nel 2021, oltre che autore di due raccolte di poesie in friulano: «Cercherò di dimostrare quanto la letteratura friulana sia da sempre modernissima e si colleghi con le grandi letterature italiana ed europee, a cui non ha nulla da invidiare. A partire dalle prime poesie (una addirittura pare essere stata notata da Dante), passando per gli scritti di Ermes di Colloredo, Caterina Percoto fino ad arrivare a Pier Paolo Pasolini e anche a uno dei primi esempi di sceneggiato recitato completamente in lingua friulana e andato in onda, negli anni ’80, sull’allora neonata terza rete. Leggerò anche alcune poesie che dimostrano questa grandezza e l’originalità del friulano».
Una performance a due voci dalla quale ne uscirà, anche grazie a un racconto per immagini, un ritratto inedito sulla lingua friulana, quale sintesi delle culture che nel corso dei secoli hanno attraversato il Friuli.

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In copertina, il Castello di Udine simbolo dell’identità e della storia del Friuli.

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