Cento anni senza Eleonora Duse: un francobollo “divino” (e modernissimo)

Il Tributo

Il 21 aprile scorso, per celebrare i 100 anni dalla morte della celebre attrice Eleonora Duse, il Ministero dello Sviluppo Economico insieme a Poste Italiane ha emesso un francobollo che per scelta stilistica si discosta dalla tradizione. Dai toni cupi e quasi drammatici, riproduce un particolare del ritratto realizzato nel 2008 da Cesare Giardini (si trova in una collezione privata): la mano destra della donna è aperta a simboleggiare la creatività nella recitazione; questa si trasfigura in una farfalla azzurra che si libra in volo.

Nel 1958 toccò a una emissione celebrativa del centenario della nascita. Si nota un cambiamento netto tra la prima raffigurazione (più sobria) e la seconda (più moderna), ma da entrambe traspare la forte personalità (ben al di là del gossip dell’epoca, per essere stata la chiacchierata amante e musa di Gabriele D’Annunzio).

Il Personaggio

Grazie al bollettino firmato da Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano, città che diede i natali alla “Divina”, possiamo approfondire: “La sua è stata una vita tutta consacrata al teatro, attraversata da un’inquieta ricerca creativa e mai scontata nemmeno nella quotidianità. Pur essendo nata “figlia d’arte”, è arrivata al successo dopo una lunga gavetta e ha gradualmente compreso la portata della sua vocazione teatrale arrivando a sviluppare un suo personalissimo stile che ha riscosso l’ammirazione delle platee mondiali”. Il pubblico veronese la applaudì in Arena nel 1873 (quindicenne) nei panni della Giulietta di Shakespeare.

Oltre i Secoli

“Addio, Eleonora Duse! Col cuore affranto io da te mi strappo!”. Hollywood, 1927: Don Lockwood (alias Gene Kelly) e Kathy Selden (alias Debbie Reynolds), uno scapestrato dongiovanni e una ballerina dall’ugola d’oro, si innamorano e insieme diventano i pionieri del doppiaggio cinematografico. È la trama del bellissimo film “Cantando sotto la pioggia” di Stanley Donen del 1952.

La frase è pronunciata da lui durante il loro primo avventuroso incontro: Don, appassionato di cinema e sostenitore della preminenza culturale della settima arte, si prende affettuosamente gioco di Kathy, amante del teatro.

In inglese la battuta è “Farewell, Ethel Barrymore!”, attrice che calcò le scene americane a inizio ‘900. Nel doppiaggio italiano, per rendere più comprensibile il riferimento, diventa “Addio, Eleonora Duse!”.

È un esempio – tra i tanti – autorevole e paradigmatico del ruolo della “Divina” nell’immaginario collettivo, ovvero, per citare di nuovo il bollettino, “[un] modello di recitazione per generazioni: il suo nome ha attraversato il tempo e ancora rappresenta molto nella nostra contemporaneità. Ha sempre recitato nella sua lingua madre ed è considerata un’ambasciatrice dell’arte teatrale italiana nel mondo”.

La Scheda

Giulia Nicoli
Laureanda in Giurisprudenza all'Università di Verona, vive a Bussolengo con la famiglia. Dal 2021 è socio scrittore USFI Unione Stampa Filatelica Italiana. Da sempre si interessa di fotografia, filatelia, viaggi e arte.