Cannes 2024, le star anni 80: Demi Moore, Costner e Streep | iO Donna
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Da Demi Moore a Kevin Costner: a Cannes 2024 vincono le star anni ’80

Tutto è pronto per l’inaugurazione del Festival di Cannes 2024, i tappeti rossi sono stati srotolati e Thierry Frémaux, il delegato generale, sta facendo gli scongiuri contro una duplice minaccia: una bomba d’acqua dal cielo, già nuvoloso, e una bomba mediatica con le rivelazioni sui big del cinema francese coinvolti in episodi di #MeToo. Ah pardon: Moi aussi.

È schierata ai blocchi di partenza la meglio gioventù del cinema mondiale (dalla Furiosa Anya Taylor-Joy e Margaret Qualley a Jacob Elordi e Barry Keoghan), ma il vero frisson di questa edizione numero 77 arriverà dai leggendari volti degli anni Ottanta, presenti sulla Croisette con singolare concentrazione (Richard Gere, Kevin Costner, Demi Moore, Dennis Quaid, Uma Thurman) e dai registi che hanno fatto la storia della Settima Arte (Francis Ford Coppola, Paul Schrader, George Lucas, George Miller). Senza considerare la Palma d’Oro onoraria alla carriera assegnata a Meryl Streep.

Festival di Cannes 2024, ultima frontiera romantica

Sarà colpa dell’effetto nostalgia per quel decennio pieno di speranze e di leggerezza? O non sarà, piuttosto, rimpianto per quando lo schermo non offriva solo intrattenimento usa-e-getta, ma riflessione ed emozione in impeccabile confezione formale? «È come se si volesse celebrare l’ultima frontiera romantica della Nuova Hollywood» ha osservato il critico Jean-Baptiste Thoret, autore di numerosi saggi.

«Il cinema al giorno d’oggi è come il jazz, non più un’arte popolare: da questo punto di vista è stato rimpiazzato dalle serie televisive, da TikTok, da YouTube e i videogiochi. Aver invitato Coppola e Schrader a Cannes sarebbe come invitare Keith Jarret e Miles Davis per gente che ascolta l’hip hop».

Richard Gere, American Gigolo forever

I primi divi dell’era pre-Instagram ad affrontare la montée des marches saranno Richard Gere e Uma Thurman, uniti da Paul Schrader per Oh, Canada, in competizione: storia di un documentarista canadese che concede una lunga e sincera intervista  sotto gli occhi della moglie.

Nel ruolo del depositario di tante memorie, Jacob Elordi. Schrader & Gere – non dimentichiamo – furono l’accoppiata vincente di American Gigolo: insieme metteranno già una forte opzione sulla Palma d’Oro?

Richard Gere e Uma Thurman in “Oh, Canada” di Paul Schrader.

Demi Moore e Dennis Quaid, accoppiata vintage

Un’altra accoppiata vintage è quella composta da Demi Moore (sono passati ben 34 anni da Ghost, gulp!) e Dennis Quaid, neosettantenne, affiancati da Margaret Qualley in The Substance di Coralie Fargeat (con Andrea Arnold e Agathe Riedinger una delle tre registe in competizione, un po’ pochine, a dire il vero).

Si presenta come un film horror, ma in realtà sottende interrogativi profondi e attualissimi, come si evince dai pochi indizi disponibili: «Hai mai sognato una versione migliore di te stesso? Dovresti provare questo nuovo prodotto, si chiama “La Sostanza”. Con La Sostanza, puoi generare un’altra te: più giovane, più bella, più perfetta. Se rispetti l’equilibrio, cosa potrebbe mai andare storto?». Appunto, cosa? Lo scopriremo nei prossimi giorni.

Demi Moore in “The Substance”.

Nicolas Cage: adrenalina garantita

Adrenalina garantita – almeno sulla carta – anche da un altro “reduce” dei momenti di gloria anni ’80: Nicolas Cage. Neosessantenne, lanciato nel 1983 da Rusty il selvaggio (la regia era di suo zio, Francis Ford Coppola), ha da poco confessato a iO Donna di voler lasciare lo schermo, ma non prima di aver onorato le ultime pellicole che ha in uscita.

E una di queste è proprio The Surfer di Lorcan Finnegan, presentata nella sezione “proiezioni di mezzanotte”, dove impersona un uomo tranquillo che torna nella spiaggia della sua infanzia per fare surf con il figlio, ignaro di ciò che lo aspetta…

Kevin Costner: eterno ritorno

Fedelissimo a se stesso Kevin Costner, diventato famoso nel 1987 con Gli intoccabili ma “esploso” nel 1990 con Balla coi lupi, epopea western premio Oscar per il miglior film e la miglior regia. Anche stavolta sale a cavallo per Horizon: An American Saga, che racconta un’episodio della conquista dell’Ovest durante la Guerra di Secessione. Un filmone tradizionale, ingentilito dalla presenza di Sienna Miller, di cui a Cannes viene presentato – fuori concorso – il primo di due capitoli.

Kevin Costner in “Horizon: An American Saga”.

Leggende: Megalopolis

Last but not least, sulla Croisette si rivedranno i registi numi tutelari di ogni cinefilo: oltre al citato Schrader e al George Lucas di American Graffiti e Guerre stellari, cui verrà data la Palma d’Oro onoraria nella serata di chiusura di Cannes 2024, il 24 maggio, ci saranno l’australiano George Miller con Furiosa: A Mad Max Saga e, soprattutto, Francis Ford Coppola.

Adam Driver e Nathalie Emmanuel in “Megalopolis“.

Il visionario autore di Il Padrino corona – purtroppo a un mese di distanza dalla morte della moglie Eleanor – un sogno lungo 40 anni, portando in concorso il – finalmente compiuto – Megalopolis, ambientato in un futuro distopico dove un sindaco ultraconservatore (Giancarlo Esposito) deve vedersela con un architetto utopista (Adam Driver).

Viaggio nel tempo

Ma il viaggio nel tempo non finisce qui: in Megalopolis appaiono Dustin Hoffman e Jon Voight (come dimenticarli nel 1969 in Un uomo da marciapiede di John Schlesinger?), nonché Talia Shire, l’Adriana di Rocky.

Alla sublime Faye Dunaway, più volte presente al Festival in competizione e presente anche quest’anno presente sulla Croisette, è invece dedicato il documentario Faye di Laurent Bouzerau nella sezione Cannes Classics, con le testimonianze di Sharon Stone, Mickey Rourke, James Gray.

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