Poteva avere conseguenze ben più gravi l’incidente accaduto ieri sera in via Buozzi, nel quartiere di San Teodoro a Genova. Un automobilista di nazionalità romena, che poi si è scoperto guidare la sua vettura ubriaco, non si è fermato al semaforo rosso ed ha causato una serie di tamponamenti a catena, prima ha urtato un’auto e poi uno scooter di una ragazza.

Sul posto sono accorsi i mezzi di soccorso e la polizia stradale che ha sottoposto il conducente ai consueti controlli scoprendo che stava guidando ubriaco. Per l’automobilista è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza. I feriti, invece, sono stati portati in ospedale per essere medicati per lievi ferite.

A Marassi arriva il Sassuolo di mister Ballardini, il mister delle grandi avventure anche in casa del Grifone. Ma più che guardare al passato il Genoa di Gilardino vuole chiudere in bellezza la situazione al presente. In campo si rivedrà Albert Gudmundsson. Non vedremo invece Messias, Malinovskyi, Bani e Vitinha. I quattro moschettieri di casa Genoa sono ancora indisponibili e non manca il dubbio legato a Bohinen.

Il Grifone, oggi alle 15, punta “a fare il massimo da qui alla fine” e, come ha spiegato il tecnico, non pensa per ora al Monza, vicinissimo, ma a “mettere a frutto quanto di buono i ragazzi hanno fatto vedere quest’anno”.

Nessuno sconto dunque per l’ex mister Ballardini. Al Ferraris vedremo un Genoa alla ricerca di punti senza nessuno sconto come già dimostrato contro Cagliari e Milan. “Voglio un Genoa ordinato, equilibrato e concreto per fare una grande partita davanti ai nostri tifosi – ha detto Gila – Il Sassuolo è incappato indubbiamente in una stagione particolare e inaspettata ma è una squadra di qualità. Hanno tecnica e giocatori offensivi di livello e imprevedibili in attacco, ma anche elementi d’esperienza . Sia come squadra che come singoli hanno una identità ben precisa. Il successo sull’Inter ha portato consapevolezza e fiducia per venire a Genova e cercare di fare una partita importante».

Successo dell’autore ingauno Gino Rapa al salone internazionale del Libro di Torino. La presentazione dei suoi tre libri, editi da Delfino Moro di Albenga e dedicati alle curiosità linguistiche, ha conquistato il pubblico torinese che ha seguito con partecipazione e mostrato grande consenso. “L’emozione più grande – confessa Gino Rapa – è stato vedere la gente che passava distrattamente accanto alla Sala della Regione Liguria fermarsi un momento ad ascoltare e rimanere poi sino al termine dell’intervento. E poi mi hanno fatto molto piacere i complimenti del personale di servizio e della sicurezza che mi hanno confessato di avere ascoltato con interesse e di essersi pure divertiti”. Soddisfatto l’editore Diego Delfino che ha portato a Torino parecchi autori della sua scuderia tra cui Sandra Berriolo, Rodolfo Rotondo, Pupi Bracali: “La presentazione di Testa di Rapa, Cime di Rapa e Cuore di Rapa è stata per tutti noi un vero successo. Gino, con la sua verve ha saputo coinvolgere tutti presenti. Un momento da sottolineare la spiegazione dell’etimologia della parola Focaccia e la differenza con la pizza bianca. Farlo a Torino è stato davvero divertente”.