La tesi da allenatore di Thiago Motta, il calcio secondo il tecnico: «Perdere il pallone è un crimine» | Corriere.it

La tesi da allenatore di Thiago Motta, il calcio secondo il tecnico: «Perdere il pallone è un crimine»

diMassimiliano Nerozzi

La tesi dell'allenatore rossoblù (promesso alla Juve) a Coverciano: dalle verticalizzazioni di Gasperini e Mourinho alle citazioni di Einstein 

Bologna coach Thiago Motta gesture during the italian Serie A soccer match Torino FC vs Bologna FC at the Olimpico Grande Torino Stadium in Turin, Italy, 3 May 2024 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Thiago Motta, detto "El Profe", 41 anni, è alla seconda stagione con il Bologna

L’incipit è «emotivo e sentimentale», con quel pallone che Thiago Motta, fin da piccolo, metteva al centro dell’universo: prima «oggetto regalo», del papà, poi «oggetto strumento», quando il calcio stava diventando cosa seria. È un po’ racconto e un po’ saggio la tesi a Coverciano del tecnico del Bologna (con futuro Juve): «Il valore del pallone — Lo strumento del mestiere nel cuore del gioco».

A Barcellona la consapevolezza della centralità del pallone

Si parte da lì: «Perdere il pallone diventava una sorta di “crimine” calcistico, individuale e collettivo — scrive Thiago Motta — da riparare nel modo più deciso, sia per strada con gli amici facendo pesare il gioco personale, ma soprattutto in campo, in ambito agonistico, attraverso il gioco di squadra». Lo spiega in 28 pagine, tra analisi psicologica e tecnica. «Con il mio trasferimento al Barcellona — argomenta — gli elementi fondatori vennero ampliati, approfonditi e perfezionati, rinforzando la consapevolezza della centralità del pallone e della sua gestione, singolarmente e collettivamente, come espressione del gioco del calcio».

L'arrivo in Italia

 Paese che vai, usanza che trovi: «L’arrivo in Italia mi permise di arricchire, consolidandolo, il mio bagaglio tecnico e tattico, ma stavolta secondo differenti tipologie di filosofia calcistica. E non necessariamente focalizzate sull’oggetto/strumento pallone, bensì sull’occupazione alternativa degli spazi e la conseguente disposizione in campo anche in funzione degli avversari e delle rispettive dottrine di espressione calcistica». È tempo di nuovi maestri, da Gasperini a Mourinho: «Se entrambi richiedevano il controllo del gioco attraverso la verticalizzazione della manovra, il metodo per ottenerlo era diametralmente opposto». Ovvero: José «prediligeva la verticalizzazione tra le linee»; Gasperson, «richiedeva una gestione più elaborata della verticalizzazione». Spunta la Francia, con il Psg di Ancelotti e Blanc, fino all’esordio da allenatore, con l’Under 19: quando si trova «nella funzione di trasmissione ai giovani di tali principi fondatori, per una visione globale e stratificata del calcio, ma basata sull’elemento primordiale e naturale, il pallone». 

Il pensiero creativo

Altro concetto fondante è «il pensiero creativo, legato al principio della condivisione e dello scambio di idee, così indispensabili a un gioco di squadra». A proposito, cita Albert Einstein: «Se la logica porta da un punto A a un punto B, l’immaginazione porta dappertutto».

«Il contro pressing è una delle migliori giocate»

L’analisi tecnica parte dal Leeds United di Marcelo Bielsa: «Il possesso palla non deve essere confuso con una sterile, e quindi inutile, serie di passaggi orizzontali, ma deve essere propedeutico a una verticalizzazione più efficace e rapida possibile». È il turno della Germania campione del 2014: «È evidente come nella loro organizzazione tattica sia ben presente il principio nei giocatori “di pensare ad attaccare mentre difendono e di pensare a difendersi mentre attaccano”». Spunta Klopp: «Il contro pressing è una delle migliori giocate. Il miglior momento per vincere il possesso palla avviene quando lo hai appena perso e il tuo avversario è ancora nella fase di orientamento delle linee di passaggio, facendogli così spendere energie inutili nel cercare di mantenere invano la palla». Seguono, i tre comandamenti, «per un calcio dominante»: ebbene, «non avere paura del pallone; volere e ottenere il possesso palla; la fase difensiva deve essere volta al recupero più rapido possibile del pallone».

Su Instagram

Siamo anche su Instagram, seguici: https://www.instagram.com/corriere.torino/?hl=it

La newsletter del Corriere Torino

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Torino e del Piemonte iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Torino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui

20 maggio 2024 ( modifica il 20 maggio 2024 | 13:46)