Lazio, Felipe Anderson sogna la perla prima di dire addio

Lazio, Felipe Anderson sogna la perla prima di dire addio

Mancano 180’ e tornerà in Brasile. I biancocelesti sperano nella Champions e lui all’Inter ha già segnato 7 volte
Marco Ercole
3 min

ROMA - Questa volta, almeno, "Pipe" spera che il suo congedo sia diverso rispetto a quello di 6 anni fa. Nell'ultima partita di campionato giocata contro l'Inter all'Olimpico nella stagione 2017/2018, Felipe Anderson salutò la Lazio con una delusione cocente, con la Champions sfumata proprio per via della rimonta subita dai nerazzurri. Al termine di quel campionato il brasiliano decise di "staccare il cordone ombelicale" per provare un'esperienza lontana da Roma, anche perché il suo allenatore, Simone Inzaghi, non presentò alcuna obiezione alla cessione.  

Il record di Felipe Anderson

Così, a partire dal luglio 2018, si è trasferito in Premier League con il West Ham tra alti a bassi, poi si è misurato nel campionato portoghese con il Porto (molto più anonima), prima del ritorno da figliol prodigo nella Capitale tre anni più tardi. Da quel giorno non ha saltato una singola partita, tre stagioni vissute con una continuità impressionante e che gli hanno permesso di arrivare a 147 presenze consecutive (record assoluto nella storia della Lazio), che saliranno a 149 scendendo in campo sia contro l'Inter che, successivamente, con il Sassuolo. Due partite che evocano in lui bellissimi ricordi, visto che sono le due squadre contro le quali ha segnato di più in carriera (rispettivamente 7 e 5). Adesso però è il momento di concentrarsi solo ed esclusivamente sulle dolci sensazioni legate ai nerazzurri. È suo, in fondo, l’ultimo gol realizzato dalla squadra biancoceleste in questa partita (nella sconfitta per 3-1 del 30 aprile 2023). E anche se in quell’occasione è stato inutile, gli ha permesso di aumentare il suo personale score nella sfida (4 gol nella sua prima versione alla Lazio, 3 in quella in corso), quella che lo esalta di più. Riuscire a confermare questo trend sarebbe certamente il modo ideale per avvicinarsi al suo saluto già annunciato di fine stagione, quando se ne andrà di nuovo, stavolta in modo definitivo, per tornare in Brasile e vestire la maglia del Palmeiras. 

La storia di Felipe Anderson

Sarebbe un sogno per lui riuscire a essere decisivo, a regalare alla Lazio una vittoria che permetterebbe di rimanere incredibilmente incollati al sogno Champions. Lo stesso che aveva visto sfumare sei anni fa, proprio di fronte all'Inter e con Simone Inzaghi in panchina a guidarlo. Domenica, di nuovo contro i nerazzurri, e con lo stesso allenatore che aveva avallato la sua cessione nelle vesti di avversario, Felipe Anderson vuole cercare di costruire un epilogo diverso per il suo addio. È a caccia di un lieto fine per la sua squadra, quella in cui è arrivato da ragazzino sbarcando in Europa dal Brasile e dalla quale adesso, da uomo, farò ritorno a casa. Raggiungere un obiettivo insperato sarebbe il modo perfetto per separare le due strade. Ecco perché a San Siro servirà un "Pipe" nella sua versione migliore, quella da fuoriclasse in grado di fare la differenza mostrata più volte in passato proprio contro questo avversario. Questo sì che aiuterebbe a rendere diverso il suo congedo. 


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