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L’albero genealogico dei fiori: una nuova visione evolutiva

Un team internazionale rivela la storia evolutiva di 330.000 specie di fiori, con nuove scoperte sulle angiosperme e l’importanza per la biodiversità e l’agricoltura.

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Ci sono 330.000 specie conosciute di piante fiorite. (Annie Spratt/Unsplash.com)

Come e quando si sono evoluti i fiori è una domanda di lunga data in botanica, una questione che ha un enorme impatto nel campo e oltre, influenzando anche la conservazione, l’agricoltura e persino la medicina.

Ora, con la creazione dell’albero genealogico più dettagliato finora, siamo pronti a ottenere alcune risposte. Dopo un enorme sforzo di sequenziamento, che ha coinvolto un incredibile 1,8 miliardi di lettere del codice genetico di oltre 9.500 specie, un team internazionale di 279 ricercatori ha gettato nuova luce sulla storia evolutiva di tutte le 330.000 specie di fiori conosciute.

Ricerche precedenti hanno cercato di tracciare l’albero genealogico delle piante fiorite, ma nessuna è arrivata così lontano come questa, che ha utilizzato 15 volte più dati rispetto a qualsiasi studio comparabile e ha incluso il DNA di oltre 800 piante mai sequenziate prima. Questo è un incredibile esempio di collaborazione tra i botanici del mondo, e il risultato è una nuova visione della storia evolutiva delle piante, ha dichiarato la co-autrice Pam Soltis.

Albero evolutivo più dettagliato della vita delle piante fiorite
Un nuovo albero filogenetico per le piante fiorite basato su più di 9.500 specie.
Royal Botanic Gardens, Kew

Un albero genealogico fornisce una rappresentazione grafica delle relazioni tra le specie, simile a un albero genealogico. La creazione di un albero aggiornato per le piante fiorite ci aiuterà sperabilmente in molti modi.

Comprendere come gli organismi sono correlati è il fondamento di tutta la scienza e le applicazioni della biodiversità, ha dichiarato l’autore contribuente Dr. Fabián Michelangeli in una dichiarazione separata.

Per raggiungere questo obiettivo per le piante fiorite, anche chiamate angiosperme, il team ha progettato nuovi strumenti che hanno permesso loro di sequenziare geni nucleari, anziché fare affidamento sul DNA del cloroplasto come avevano fatto le ricerche precedenti.

Hanno quindi applicato queste tecniche a una vasta gamma di piante viventi, secche ed estinte, inclusa l’olivo dell’Isola di Guadalupe, che non è stato visto vivo dal 1875, per identificare le relazioni tra di loro.

Lo studio di fiori fossilizzati ha anche rivelato un’esplosiva diversificazione delle angiosperme circa 140 milioni di anni fa nel Giurassico Tardo e nel Cretaceo Inferiore, che ha dato origine all’80 percento delle principali linee che esistono oggi.

Questo si è poi rallentato a un tasso più costante di diversificazione per i successivi 100 milioni di anni, fino a un’altra impennata nel numero di specie circa 40 milioni di anni fa, quando le temperature globali sono scese.

Oltre ad approfondire la nostra comprensione della flora terrestre, i risultati hanno applicazioni reali, dall’identificazione di nuove specie e la conservazione delle piante di fronte alla crisi climatica, all’orientamento verso un’agricoltura sostenibile e alla scoperta di nuovi composti medicinali.

Parliamo della potenza dei fiori. Lo studio è stato pubblicato su Nature.

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