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The Surfer, recensione del film con Nicolas Cage – Cannes 77

La sezione Midnight Screening del Festival di Cannes è tutta di Nicolas Cage e del suo The Surfer.

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Il regista di Vivarium Lorcan Finnegan torna sul grande schermo con un’altra riflessione delle conseguenze inattese e surreali dell’inospitalità, puntando questa volta più che mai su uno humor fagocitante. La vittima designata non poteva essere altro che un mattatore del grande schermo, un Nicolas Cage perfettamente in parte, che non ha paura a modificare la sua immagine a più riprese, perdendosi all’interno di un racconto labirintico che si muove, in realtà, tra solo due location: una spiaggia e un parcheggio.

The Surfer: locals only!

Nel film, l’anonimo surfista del titolo (Cage) vuole godersi un pomeriggio in spiaggia con il figlio adolescente (Finn Little), portandolo qualche giorno prima di Natale sulla costa australiana dove ha trascorso l’infanzia e dove ora intende acquistare una casa per la famiglia. Sulla sua strada incontra un gruppo di surfisti locali, chiassosi e territoriali, guidati da Scally (Julian McMahon), e ben presto la rissa tra i due si trasforma in un’odissea surreale che si trascinerà per giorni e notti a venire. Nel corso della quale il protagonista si trasforma da uomo d’affari di successo a senzatetto schizofrenico con manie di grandezza.

THE SURFER © Press Kit Cannes Film Festival

“Rivoglio la mia tavola da surf!” (e il mio maiale…)

Lorcan Finnegan torna a ragionare sul tema della crisi di identità, dell’appartenenza messa in discussione, dopo aver cercato una risposta nell’inquietante surrealismo di Vivarium e nelle tinte horror di Nocebo. Dopo aver incarnato a pieni polmoni la furia vendicativa di Robert in Pig, a cui era stato rubato il suo maiale, Nicolas Cage è semplicemente perfetto nei panni di un protagonista senza nome e con una storia imprecisa, senza una vera cronologia, ma che vive di un fortissimo legame emotivo con un posto, e tanto basta perchè anche noi spettatori speriamo nel suo ritorno “a casa”.

The Surfer è il film più divertente di Lorcan Finnegan, quello che più si diverte a confondere il suo protagonista e a smantellare ogni sua convinzione. Ciò non significa, tuttavia, che non ci sia spazio per sottotesti angoscianti, enfatizzati dalla stessa trasformazione del protagonista in una sorta di essere bruto, in quel “barbone” per cui la gente lo scambiava inizialmente e la cui immagine non poteva tollerare. C’è qualcosa di assolutamente credibile nel padre divorziato, alla disperata ricerca di approvazione, di qualcosa che convalidi il successo che ha cercato per tutta la vita, anche nei momenti in cui lo spettatore si contorce sulla poltrona, implorando il personaggio di mettere in moto l’auto e andarsene (finché si ha ancora questa possibilità), Cage chiarisce perché non lo fa. Nella mente di Surfer, è più facile affrontare tutto questo che ammettere la sconfitta, che attenuare un conflitto, che rivalutare la legittimità dei suoi obiettivi e ciò che conta davvero per lui.

THE SURFER © Press Kit Cannes Film Festival

Una spiaggia infernale corrompe il desiderio

La banda di Ken australiani che sfida a più riprese il nostro protagonista venera le tavole da surf come talismani e ha come filosofia quella che bisogna sentirsi a pezzi prima di sentirsi potenti: non puoi fare surf senza prima soffrire. Sottoporranno il nostro protagonista, dunque, a un rito di iniziazione simile all’ingresso in fratellanza, un vortice distruttivo che gli farà dubitare di se stesso e dei suoi ricordi, o forse, glieli farà visualizzare correttamente per la prima volta.

Alla fine, quello di The Surfer è il viaggio straordinario nella psiche di un uomo altrimenti normalissimo. Come sempre in Finnegan, il protagonista ha un forte desiderio: trovare la casa dei sogni in cui formare una famiglia (Vivarium); curare la moglie da una misteriosa malattia (Nocebo); acquistare la casa della propria infanzia in un posto paradisiaco (The Surfer). L’infrangersi di questo desiderio scatena un vortice di peripezie che è praticamente impossibile da contrastare e, nel caso succeda, bisogna comunque scendere a patti con una realtà che nasconde risvolti angoscianti.

Sommario

The Surfer è l'ultimo, divertentissimo, esperimento di Lorcan Finnegan, con un Nicolas Cage mattatore che conquista la scena nei panni di un uomo messo alle strette da una banda di surfisti mocciosetti.

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