La bambina silenziosa - Musicheria
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La bambina silenziosa

Considerazioni per una pedagogia del silenzio

Bianca è una bambina silenziosa. Durante la lezione compie movimenti lenti, dispone il materiale scolastico sul banco con precisione, l’astuccio, il quaderno e il libro. Ha un leggero sorriso sulle labbra, i suoi occhi si posano leggeri tutt’intorno. I compagni sanno che lei c’è, percepiscono il suo spazio vitale. Quando scrive sembra che la penna danzi sul foglio, è continua, dolce, controllata. Durante la spiegazione alza la testa. Il suo viso è occhi e labbra, il suo sguardo accoglie le mie parole, le sue labbra le curano, le assaporano. Rubare il suo sguardo non è facile, appena lo incroci, lei reclina la testa sul quaderno, scrive qualcosa, talvolta ammira ciò che ha disegnato. Nelle discussioni non interviene, lascia che parlino gli altri, se ritiene che qualcuno sia impertinente lancia uno sguardo furtivo e poi sorride sul quaderno. Non la vedi mai raccogliere oggetti, o aprire la cartella, sembra tutto al posto giusto, nel momento giusto. Quando facciamo musica d’insieme attende le indicazioni, segue i gesti; se commette un errore lo risolve in autonomia, guarda un compagno o una compagna, prende spunto, imita, cerca una via.
Bianca non parla, solo se interpellata risponde, in modo laconico, composto, calmo. Bianca non si arrabbia, sorride ma non ride. Non ama il contatto fisico, anche se non lo rifiuta. Bianca nei giudizi di fine anno è una ragazza che socializza in modo non sempre adeguato, partecipa alla vita della scuola soltanto se sollecitata.

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