Il dovere dei giovani nei confronti di chi soffre a causa di guerre

Foto di Fine Mayer da Pixabay

L’Europa, come la conosciamo oggi, ha preso avvio dalle ceneri dei confini dei vecchi Stati – nazione, in costante conflitto tra di loro che, dopo la grande tragedia della Seconda guerra mondiale, hanno intrapreso con coraggio un inedito percorso di pace che ci ha portato all’abbattimento abbattere quelle barriere politiche e culturali, permettendoci di lasciarci alle spalle un sanguinoso passato e assumerci pienamente le responsabilità storiche per poter guardare con piena fiducia al nostro domani. Le radici storiche di questo grande laboratorio di pace e fraternità che è stato ed è il Vecchio Continente, ai giorni nostri però, sono messe in pericolo dai conflitti alle porte d’Europa, come quello in Ucraina e in Palestina.

I giovani, vedendo questa drammatica attualità internazionale, non possono stare in silenzio. Abbiamo il dovere di riaffermare, con la forza del bene e della prossimità nei confronti di chi sta soffrendo a causa di guerre insensate, il valore assoluto della pace, senza se e senza ma. I drammi che, ogni giorno, si vivono alle nostre frontiere devono essere affrontati mettendo al primo posto il rispetto dei diritti umani e, di conseguenza, la fraternità per coloro che stanno vivendo sulla loro pelle le conseguenze di conflitti fratricidi.

Guardando al futuro quindi, le giovani generazioni europee, devono ispirarsi al messaggio che, Papa Francesco, ha pronunciato in occasione del quarantesimo anniversario dell’istituzione della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea in cui, con grande lungimiranza, ci ha esortato ad essere “una famiglia e una comunità solidale e generosa”. Queste parole, con la loro immensa portata, devono essere portate avanti da tutti cittadini europei e, così facendo, sarà garantito a tutti noi il diritto inalienabile di vivere in pace.