E’ il titolo di una tavola rotonda a Siracusa in occasione del centenario della morte, l’incontro rende omaggio al deputato e segretario del Partito Socialista Unitario Giacomo Matteotti, figura centrale per la storia del ‘900, ripercorrendone la vita, il cammino politico e la drammatica fine.
Il 10 giugno 1924, Giacomo Matteotti, giovane deputato socialista rodigino, veniva brutalmente assassinato da 5 squadristi fascisti. Ad essere colpito a morte fu il più coraggioso oppositore del regime fascista, l’uomo che aveva avuto il coraggio e la dirittura morale di condannare i brogli elettorali messi in atto dalla dittatura e la corruzione presente nel Governo presieduto da Benito Mussolini.
Nel Centenario di quell’omicidio politico, atto che rimane tra quelli che hanno fatto la Storia italiana del Novecento, il Polesine, terra natale di Matteotti, ne ricorda la figura, ne rinnova l’insegnamento morale e rievoca la sua vicenda umana e politica riconducendola a “memo” ed esempio per l’oggi.
A Rovigo, per coordinare le Celebrazioni si è costituito un Comitato Provinciale, presieduto dal Sindaco di Fratta Polesine, comune natale di Matteotti, che riunisce più di 40 istituzioni, realtà associative e culturali.
Al Comitato si sono attivamente affiancate la Regione del Veneto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Quest’ultima si è assunta l’onere del completo restyling della Casa Museo di Matteotti a Fratta Polesine e del finanziamento di una mostra commemorativa programmata in Palazzo Roncale, a Rovigo.
In previsione del Centenario, l’attività del Comitato Provinciale ha preso il via già da due anni, con un ricco programma di incontri, iniziative rivolte all’intera popolazione, altre alle fasce giovanili, altre a pubblici specializzati, condotte in modo capillare in tutto il territorio polesano ma non solo. In questi anni il Comitato si è fatto promotore di una intensa attività scientifica con convegni e ricerche condotte con le Università di Ferrara e Padova.
Vivace e molto importante il lavoro avviato, e che continua, con le scuole intorno a “Pensiero che non muore”. Con il Ministero della Pubblica Istruzione si è consolidato il Concorso Nazionale Matteotti per le scuole. Attività che fanno riferimento alla Casa Museo di Fratta.
Il Centenario è occasione anche per la creazione di una banca dati delle fonti amministrative polesane presenti all’Archivio di Stato di Rovigo: una documentazione ancora inedita che permetterà di approfondire la visione matteottiana sull’ente locale come primo spazio di partecipazione democratica.
Nella saletta della libreria NeaPolis di viale Teocrito si è tenuto sabato pomeriggio un incontro per presentare la biografia di “Giacomo Matteotti, un italiano diverso”. Per studiare e far conoscere nei dettagli la vita di un uomo scomodo, sullo sfondo di un Polesine povero e senza diritti. Dopo i saluti di Annalisa Sansalone; sono intervenuti: Franzo Bruno, Sabrina di Marzo, Sebastiano Grimaldi, Elio Cappuccio, Roberto Fai e Salvatore Santuccio.
«A 100 anni dall’omicidio Matteotti, con Annalisa Sansalone abbiamo organizzato con lei un gruppo di storici, di giuristi, di filosofi per parlare proprio di Matteotti», dichiara il prof. Salvatore Santuccio, presidente della società Storia Patria; «c’è un valore aggiunto, oltre a parlare di Matteotti, uno dei più importanti rappresentati di quello che è stato il mondo contro il fascismo e oggi dobbiamo rivalutare questo tipo di situazione e questa volontà politica di partecipazione, abbiamo tento di invogliare i ragazzi a venire e un’alunna del Quintiliano che si chiama Sabrina Di Marzo è intervenuta presentandoci proprio la figura di Matteotti.
«Credo che questa esperienza sia stata molto formativa anche perché ho avuto modo di ascoltare anche altri punti di vista anche trovandomi d’accordo o no», osserva Sabrina Di Marzo. «Conoscendo già la visione del professore ero già preparata, quindi sapevo già cosa dire, cosa fare, io e un altro mio compagno di classe che purtroppo oggi non è potuto essere presente ci siamo recati all’Archivio di Stato di Siracusa dove abbiamo cercato alcune informazioni.
«E’ stato formativo perché abbiamo trovato documenti, lettere di Mussolini che inviava alla Prefettura di Siracusa, per esempio in alcune lettere invitava all’uso del Voi piuttosto che del Lei, per quanto riguarda i vari nomo di avvocati, che non si potevano essere definiti avvocati fino a quando non si era in abilitazione. Non tutti i documenti che riguardano Matteotti si trovano a Siracusa perché la maggior parte dei documenti che attestano magari le varie denunce, le varie aggressioni, si trovano all’Archivio di Stato e la maggior parte sono stati fatti fuori dal Regime fascista già da prima».
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