Cantello, finisce a processo per una stretta di mano troppo forte alle ispettrici del lavoro: imprenditore assolto | Corriere.it

Cantello, finisce a processo per una stretta di mano troppo forte alle ispettrici del lavoro: imprenditore assolto

diAndrea Camurani

Varese, le due donne avevano sporto denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice ha ritenuto insufficiente l'impianto accusatorio

Per una stretta di mano è finito in tribunale, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Stretta che l'imprenditore di Cantello, paesino del Varesotto al confine con la Svizzera, aveva dato a due ispettrici del lavoro e che queste ultime avevano ritenuto troppo forte, tanto da decidersi a sporgere denuncia per «resistenza a pubblico ufficiale» visto che erano nell’esercizio delle loro funzioni, in forza all’Ispettorato del lavoro di Varese. 

Il processo è arrivato al suo termine dinanzi al giudice monocratico di Varese a ben otto anni dai fatti. Le ispettrici avevano fatto visita all’azienda dopo che l’imprenditore, ai tempi 42enne, aveva posizionato delle telecamere in seguito ad alcuni furti subiti Un atteggiamento ritenuto contrario alla legge da alcuni dipendenti che si erano lamentati avvertendo le autorità. 

Al termine del sopralluogo la decisione delle due ispettrici di sanzionare il titolare con 400 euro di multa. Poi, al momento dei saluti, quella stretta di mano vigorosa, mentre l’imprenditore avvicinava il volto alle due funzionarie, atteggiamento giustificato in sede di giudizio dal fatto che l'uomo non sentisse le parole delle due donne per la la presenza di tappi nelle orecchie poiché proveniva da un reparto rumoroso dell’azienda, adibito alla produzione. 

Ma le prove di tutto l’impianto accusatorio secondo il giudice non sono state sufficienti alla loro formazione in dibattimento, tanto che lo stesso pubblico ministero (oltre, naturalmente, alla difesa) aveva chiesto l’assoluzione. «Accolgo con favore una sentenza che conferma la mia fiducia nella magistratura e ridona al mio assistito la serenità che, soprattutto in questo momento economicamente non facile, un imprenditore deve avere», ha commentato il difensore dell’imputato, l’avvocato varesino Stefano Ghilotti.

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8 maggio 2024