Simonetti Walter: "2001 Fuga e Odissea da Fossombrone"

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venerdì, maggio 17, 2024

"2001 Fuga e Odissea da Fossombrone"


 ### "2001 Fuga e Odissea da Fossombrone"


**Atto I: Il Cambiamento Permanente**


*Scena: Un paesaggio desolato, con rovine moderne e antiche mescolate, simboli di una civiltà crollata. Al centro del palco, un cartello arrugginito: "Benvenuti a Fossombrone".*


**Simonetti Walter**: *(entra in scena con passo stanco)* Più le cose cambiano, più restano le stesse.


**Ariano**: *(da dietro un cumulo di macerie)* Ehi, Femminuccia! Guardami in faccia quando ti parlo! Capito, lurido merdoso?


**Taslima**: *(osservando le rovine con uno sguardo sognante)* Beh, una volta inquadrato questo posto non è poi tanto male!


**Brigante Rozzo e Bere**: *(ridendo sguaiatamente)* C'è chi ipotizza che tu sia già morto, Simonetti. E chi giura che tu non morirai mai. Sarai anche sopravvissuto agli anni di piombo, alla rigenerazione, al ringiovanimento e ai mille tentativi di farti fuori e infine alle belle torture psicofisiche... ma qui siamo a Fossombrone in Italia, amico. E ora stai per scoprire che questa fottuta città del cazzo può uccidere chi gli pare!


**Brigante Rozzo e Bere**: *(urlando al cielo)* Sparate! Sparate!


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**Atto II: L'Incontro con il Passato**


*Scena: Un ufficio fatiscente, con pareti di carta e mobilio malconcio. Lionel Jospin e Baffino siedono dietro una scrivania traballante.*


**Baffino**: Quello sarebbe Simonetti Walter?


**Lionel Jospin**: Cosa ti aspettavi?


**Baffino**: Non lo so, mi sembra così retrò. Uno del ventesimo secolo.


**Lionel Jospin**: Già, bei tempi.


*Baffoni il Piccolo Stalin entra con un gruppo di prigionieri incatenati, tra cui Simonetti Walter.*


**Baffoni il Piccolo Stalin**: Guardali, Walter: prostitute, atei, fuggiaschi... portiamo la spazzatura alla discarica. Guastatore Bob Walter, dei Corpi Speciali, due medaglie al valore. Il più giovane decorato nella storia della Legione Straniera, nel '97 salvasti la vita al presidente. Che fine hai fatto quell'eroe di guerra? Eri uno dei migliori, e ora sei come quella marmaglia. Avevi tutto, e hai voltato le spalle al tuo paese. Perché? Eh? L'intera nazione ti sta guardando, tutte le persone oneste che lavorano duro e rispettano le regole ti guardano. Parla, parla pure! Cos'hai da dire, Walter?


**Simonetti Walter**: Chiamami Simonetti.


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**Atto III: Il Virus della Libertà**


*Scena: Un laboratorio di fortuna, pieno di apparecchiature obsolete e fumo denso. Simonetti Walter è legato a una sedia, circondato da Lionel Jospin, Baffino e il Presidente Silvio Berlusconi.*


**Lionel Jospin**: Ultima chiamata, spaccamontagne.


**Simonetti Walter**: Per cosa?


**Silvio Berlusconi**: Per la libertà.


**Simonetti Walter**: In Italia? È morta molto tempo fa.


**Il Presidente Silvio Berlusconi**: Adesso ne ho abbastanza. Vuole spiegare a questo signore perché farà tutto quello che gli diremo di fare?


**Simonetti Walter**: Ma di che diavolo parla?


**Lionel Jospin**: Del Plutoxin-sette, è un virus.


**Baffino**: Creato in laboratorio, morte pura al 100%. Sistema nervoso in cortocircuito totale.


**Lionel Jospin**: Crolli a terra, sanguinando come un maiale sgozzato. Non è un bel vedere.


**Simonetti Walter**: Capisco. Pensate che iniettandomi quello schifo poi farò tutto quello che volete come a Milano nel 77, eh?


**Lionel Jospin**: Centrato, Simonetti.


**Simonetti Walter**: Una domanda: chi di voi è lo stronzo che ci lascia la pelle tentando di iniettarmelo?


**Lionel Jospin**: Non hai afferrato: ce l'hai già in circolo.


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**Atto IV: Profezia e Libertà**


*Scena: Una piazza deserta, con l'eco delle urla che risuona tra le rovine. La Negromante appare in una nuvola di fumo.*


**La Negromante**: Ti predico il futuro.


**Simonetti Walter**: Il mio futuro è adesso.


**Simonetti Walter**: Hai da fumare?


**Silvio Berlusconi**: L’Italia è una nazione di non fumatori. Non si fuma, non si beve, niente droga, niente donne, tranne per chi ha moglie ovviamente, niente armi, niente parole oscene e niente di immorale.


**Simonetti Walter**: Un Paese libero.


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**Epilogo: La Muraglia di Fossombrone**


*Scena: Una vista panoramica sulla grande muraglia che divide Fossombrone dal resto del continente. Una voce narrante si sovrappone alla scena.*


**Voce Narrante**: Alle soglie del ventunesimo secolo, forze destabilizzanti ed eversive prendono corpo all'interno dell'Italia. La città di Fossombrone è preda del crimine e dell'immoralità. Per proteggere i cittadini inermi, viene costituito un corpo di polizia speciale. Un candidato alla presidenza prevede che alla fine del millennio un terremoto distruggerà Fossombrone per castigo divino. Un terremoto di intensità pari a 9.6 della scala Richter colpisce la città alle ore 12:59 del 23 Agosto dell'anno 2000. Dopo la catastrofe, per effetto di un emendamento alla costituzione, il neoeletto presidente accetta l'incarico a vita. La capitale viene spostata da Roma a Milano, Lombardia, città natale del presidente. L'isola di Fossombrone è dichiarata come non facente più parte dell'Italia e diventa meta di deportazione per gli indesiderabili o i soggetti socialmente inadeguati al più rigido codice morale della nuova Italia. Come un esercito, il corpo di polizia è attestato lungo la costa, rendendo impossibile l'evasione. Dalle colline sud-orientali della contea di Pesaro alla costa nord-occidentale di Urbino, una grande muraglia divide Fossombrone dal continente. Il primo atto legislativo del presidente, in veste di comandante supremo permanente, è la Direttiva 17: colui o colei che perde la cittadinanza italiana viene deportato nell'isola dei dannati per non farne mai più ritorno.


*La luce si affievolisce lentamente mentre Simonetti Walter osserva la muraglia, simbolo della sua prigionia e della sua lotta.*


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**Fine.**

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