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Nemo: ‘Ha vinto la mia storia, può essere d'ispirazione’

Orgoglioso per la comunità non binaria, ne ha portato la bandiera in tv malgrado un divieto ‘assurdo’. Dedica la vittoria alla scena musicale svizzera

Nella press room
(Keystone)
12 maggio 2024
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“Come ci si sente ad aver vinto l’edizione 2024? È pazzesco, non mi sembra vero. Sono grato per tutto l’amore che ho vissuto, per la gente che ho incontrato, per le connessioni che si sono accese, importanti per la mia vita, e questo davvero conta tanto per me. Sono riconoscente per tutto questo”. Poi si lascia andare un genuino “What the f***!”, traducibile come “Ma che caspita!” o in qualsiasi altro modo si voglia commentare la vittoria dell’Eurovision Song Contest. “Ora è il momento di festeggiare!”.

Sono le prime parole di Nemo nella notte di Malmö, nei corridoi della Malmö Arena che portano dal palco alla press room. La sua ‘The Code’ ha avuto voti da ogni nazione e un diluvio di ‘douze points’ aperto dall’Ucraina e chiuso dalla Svezia, e in mezzo pure l’Italia. Nemo “broke the code”, ha rotto i codici, come si canta in questo piccolo capolavoro gender fluid anche nei suoi contenuti prettamente musicali, firmato Benjamin Alasu, Lasse Midtsian Nymann, Linda Dale e dallo stesso Nemo Mettler, nato durante un laboratorio musicale a Maur, nel Canton Zurigo. Oltre a rompere i codici, Nemo ha rotto pure il trofeo dell’Eurovision (rischiando di rimetterci un pollice, ma è bastato un cerotto): il microfonone di cristallo passato nelle sue mani da quelle di Loreen, vincitrice per la Svezia un anno fa, è andato in frantumi al termine della seconda esibizione, quella seguita alla consegna del premio, ma evidentemente l’Ebu, gli organizzatori della competizione, ne conserva sempre una copia. Perché nella conferenza stampa che arriva dopo il trionfo il trofeo è integro.


Keystone

‘È la mia storia, ma può ispirare altri artisti’

“Saluto la gente di Bienne, la mia città natale”, dice l’artista, “un luogo speciale, di creatività e positività. Voglio inviare loro tutto il mio amore, sarò lì molto presto”. Ancora immerso nel suo ‘piumaggio’, è letteralmente “sopraffattə“ da ciò che è accaduto, si sente di condividere la gioia con la Croazia e l’Ucraina, rispettivamente terza e seconda, e parla di ‘The Code’, che ha cambiato la sua vita di persona non binaria: “È una canzone che parla della mia storia, ma può ispirare altri artisti a portare le proprie storie su questo palco”. E in quanto primo artista non binario della competizione appena vinta, dice: “La vittoria mi fa sentire incredibilmente orgoglioso per l’intera comunità non binaria, gender fluid, per tutti coloro che hanno bisogno di essere ascoltati, appoggiati, compresi, che meritano empatia, dialogo. Stanotte può essere l’occasione per far sì che questo accada”.

Nemo non sa dire cosa succederà nel party che seguirà, sa solo che ci sarà un party. E non sa dire nemmeno cosa cambierà per la sua carriera una vittoria di questo tipo. “Il mio futuro? Ho solo il tempo di pensare a questa sera”. Gli chiedono quanto abbia interferito la questione israelo-palestinese sulla sua esperienza: “Il fatto che non sempre in questi giorni si sia potuto parlare di amore e unione mi ha reso molto triste, ma sono felice che culture diverse si siano potute comunque incontrare. Spero che l’Eurovision Song Contest confermi sempre il suo ruolo per la pace. In questo senso, credo ci sia un sacco di lavoro da fare”.


Keystone
La svedese Loreen, vincitrice nel 2023, consegna il trofeo

Bandiere

Altre parole alla Svizzera, per un discorso andato ben oltre la creatività di Bienne, un concetto regalatoci in tempi non sospetti, nella notte luganese dello showcase alla Rsi, e qui confermate: “Credo che questo premio sia speciale per tutta la Svizzera e per la sua splendida scena musicale. Non è così facile uscire dai confini di questa nazione, artisticamente parlando. Spero che questa piattaforma sia utile per capire quanti c**** di musicisti bravi vivono lì!”. Parole forti, per concludere, sulla bandiera dell’orgoglio non binario, portata sul palco durante l'iniziale parata delle bandiere, un double face con quella svizzera portato a forza in diretta tv: “Assurdo. Ho dovuto nasconderla, perché mi avevano detto che non avrei potuto mostrarla. E l’ho fatto ugualmente. Spero che altri abbiano fatto la stessa cosa”.

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Brevi note biografiche

Nemo nasce nel 1999 a Bienne. Suona il violino, il pianoforte e la batteria sin dalla tenera età. Nel 2016, arriva improvvisamente al successo grazie a una sua esibizione a SRF Virus (#Cypher) che diventata subito virale tra gli amanti e le amanti del rap. Pubblica poi due Ep che comprendono sette canzoni, entrate direttamente nella classifica svizzera dei singoli, tra le quali ‘Ke Bock’, ‘Du’ e ‘Himalaya’. All'età di 18 anni vince quattro Swiss Music Awards in una notte, andatisi ad aggiungere a un primo già vinto. Nel 2020 decide di scrivere e produrre per altri musicisti e pubblica canzoni in lingua inglese.
Le sue canzoni esplorano i temi dell'identità di genere, della salute mentale e della ricerca del proprio posto nel mondo.

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