Parigi 2024, l’Italia del ciclismo torna in azzurro dopo vent’anni in bianco - la Repubblica

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Parigi 2024, l’Italia del ciclismo torna in azzurro dopo vent’anni in bianco

Parigi 2024, l’Italia del ciclismo torna in azzurro dopo vent’anni in bianco

Svelate le maglie delle nazionali per i Giochi: si ritorna alla tradizione

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La nazionale azzurra di ciclismo ritrova l’azzurro alle Olimpiadi dopo vent’anni in bianco, colore che ha portato fortuna a Paolo Bettini (Atene 2004), Elia Viviani (Rio 2016) e al quartetto dell’inseguimento maschile (Tokyo 2021). La Federciclismo, nel giorno di riposo del Giro d’Italia, ha svelato a Napoli, presso il Reale Yacht Club Canottieri Savoia, la maglia che verrà utilizzata per le Olimpiadi e Paralimpiadi Parigi 2024, alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e del presidente del CONI Giovanni Malagò. Il ciclismo ha regalato all’Italia complessivamente 113 medaglie (63 alle Olimpiadi e 50 alle Paralimpiadi). La maglia azzurra è prodotta da Castelli, stesso sponsor tecnico delle maglie del Giro.

Malagò: “Ciclismo colosso della storia olimpica azzurra”

Il presidente del CONI Giovanni Malagò, che poco prima aveva tagliato il nastro del rinnovato Stadio Collana, al Vomero, ha introdotto la presentazione: "La maglia azzurra è un valore che ci accomuna e ci rende orgogliosi, un segno distintivo della nostra tradizione vincente. Il ciclismo è un colosso della storia olimpica azzurra, è tra le prime tre discipline per numero di medaglie vinte, 63, e la seconda in assoluto per numero di ori. La prima vittoria a cinque cerchi di sempre di questo fantastico sport risale al 1900, con Brusoni, proprio a Parigi. Una coincidenza che speriamo sia di buon auspicio per l'ormai prossima spedizione olimpica". Il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni: “La maglia azzurra è per le nostre nazionali una seconda pelle, in grado di moltiplicare le forze, spingendo sempre a dare il meglio. E’ anche un messaggio evidente dell’Italia nel mondo, la testimonianza concreta dei nostri valori e della nostra identità. La scelta di Luca Mazzone quale portabandiera alle Paralimpiadi, a meno di quattro anni di distanza da quella di Elia Viviani a Tokyo, è la più concreta testimonianza dell’attenzione che il mondo sportivo, olimpico e paralimpico, ci dedica. Sono certo che i nostri azzurri non deluderanno le aspettative, sospinti da questa forza misteriosa che solo la maglia azzurra è in grado di dare”.

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