If - Gli amici immaginari: recensione del film con Ryan Reynolds

Se siete a corto di fantasia (e di lacrime) a voi ci pensa If – Gli amici immaginari

John Krasinski passa dall'horror (A Quiet Place) ai film per famiglie in tecnica mista e con protagonista Ryan Reynolds. Michael Gioacchino firma la colonna sonora. Dal 16 maggio al cinema

Immagina essere ancora piccoli. Immagina avere sempre qualcuno con cui parlare, qualcuno con cui giocare. Immagina avere dalla tua parte un solo strumento utile e dall’energia inesauribile: la fantasia.

Devi immaginarlo perché, se stai leggendo e hai almeno già fatto le scuole medie, probabilmente ti servirà tutto lo sforzo necessario per ricordare quell’età in cui ogni cosa è possibile, anche avere un amico enorme e peloso di nome Blue – pur di colore viola – che sbuca fuori dall’armadio (in un suggerito, se proprio non esplicito, richiamo a Monster & Co.). E che era così bello quando non c’era fretta di sentirsi grandi, di guardare negli occhi i tuoi genitori e ammettere con tutta la contentezza e leggerezza del mondo: sono solo un bambino!

If – Gli amici immaginari lo ricorda come fanno le più grandi – e classiche – storie di pre-formazione. Al confine tra il momento della vita in cui non sei ancora pronto a diventare adolescente, ma ti affacci su cosa voglia dire avere a che fare con lo strano universo degli adulti. A volte è una perdita ciò che segna il primo contatto, doloroso e quindi scioccante, con la realtà.

“Infanzia” è ricordare di essere stati (e di essere) bambini

Per Bea (Cailey Fleming) – solo Bea, come la chiamava sua madre – è stata la morte di un genitore. Rimasta da sola con il padre, tornerà nella sua casa “d’infanzia” – mentre la sua, di infanzia, è ancora in corso – per passare del tempo con la nonna, mentre l’uomo dovrà affrontare un’operazione per riparare il suo cuore (“Sono solo rotto”).

If Gli amici immaginari

Commento breve Fantasioso
Data di uscita: 16/05/2024
Cast: Ryan Reynolds, John Krasinski, Cailey Fleming, Steve Carell, Phoebe Waller-Bridge, Emily Blunt, Fiona Shaw, Matt Damon, Awkwafina, Bradley Cooper, Sam Rockwell
Regista: John Krasinski
Sceneggiatori: John Krasinski
Durata: 104 min

È venendo catapultata dove una volta si sentiva protetta, dove niente le aveva fatto ancora male, ma le era stato portato via tutto che Bea conoscerà un gruppo di “If”, amici immaginari rimasti senza “proprietari”. E che insieme al vicino Cal, interpretato da Ryan Reynolds, cercherà il modo di ricollocarli, cercando nuovi bambini a cui affidarli, prima di venire dimenticati e scomparire per sempre – come le anime dell’aldilà messicano di Coco.

Una scena di If - Gli amici immaginari

Una scena di If – Gli amici immaginari

Il ricordo, proprio come nel film Pixar, è essenziale per mantenere vitali creature nate dalla nostra stessa immaginazione. Possono essere peluche di un luna park, mega orsacchiotti gommosi, unicorni con la ridarella, alligatori rosa. Ma anche un cubetto di ghiaccio in un bicchiere pieno d’acqua – bambino concettuale? No, aveva semplicemente sete.

Avere memoria di cosa significa essere bambini porta ad un’avventura, scritta e diretta da John Krasinski – lo stesso che arriva dai due film horror di A Quiet Place, di cui ha lasciato la direzione del terzo-prequel a Michael Sarnoski, già noto per l’indie Pig – che ha i toni dei classici del passato. Dei film di cassetta che abbiamo visto mille volte e abbiamo consumato. Ha la dolcezza dei suoi If, tutti diversi e peculiari. Nonché il contrappunto con la storia sul pianeta tangibile, le difficoltà che Bea deve affrontare, e che solo inventando qualcosa di bello è in grado di poter superare.

If – Gli amici immaginari e il tocco di Michael Gioacchino

If ha le emozioni, la commozione, ha i volti e le voci (di un cast, in originale, strepitoso) a cui voler istintivamente bene. È un film in tecnica mista che la Dreamworks avrebbe potuto produrre. E non sorprenderebbe una telefonata di Steven Spielberg a Krasinski per congratularsi nell’aver saputo creare un mondo così tenero e magico.

Basterebbe quasi leggere chi è a curare le musiche, Michael Gioacchino, per capire che in quanto a sentimenti l’opera è una garanzia. Oltre al doversi preparare per l’occhietto lucido, fin dalle prime note della colonna sonora del compositore di Ratatouille, Up e Insidie Out (e, ritorna ancora, Coco). Anche se è a Tina Turner che viene affidato l’incantato momento-musical d’eccezione.

Forse dopo If – Gli amici immaginari non ritroveremo il nostro vecchio amico di un tempo, quell’essere speciale nato dalla nostra fantasia con cui passavamo i pomeriggi. Ma avremo sempre Blue e i suoi compagni da cui poter tornare. In un angolo felice e fanciullesco del cinema.